Giubileo, nella storia anche il business delle prostitute | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, nella storia anche il business delle prostitute

In oltre settecento anni di storia il Giubileo ha cambiato profondamente pelle. I primi ‘anni santì si devono a due papi non esattamente spirituali e molto criticati dalla storia: Bonifacio VIII, che diede il via al primo nel 1300, e poi Alessandro VI, Papa Borgia. Il pellegrinaggio nasce per ottenere l’indulgenza: i battezzati continuavano a peccare e spesso i castighi erano troppo onerosi. Meglio affrontare il viaggio a Roma per chiedere perdono per tutto il male fatto. Chi non voleva affrontare il viaggio, che poteva durare mesi, poteva fare un’offerta in denaro. E così tra le persone che arrivavano a Roma e le offerte inviate da chi restava a casa «il Giubileo, soprattutto dal 1400 in poi, è stata occasione per far rinascere Roma, sia prima, perchè si doveva rendere la città decente, sia dopo con i soldi raccolti durante l’anno santo». Lo ha raccontato oggi la storica Lucetta Scaraffia nel corso di un convegno sul Giubileo organizzato da Greenaccord e dall’Ordine dei Giornalisti. E prima che arrivassero le Confraternite che portarono l’organizzazione nell’accoglienza dei pellegrini, per secoli l’anno santo era il business della gente di malaffare e delle prostitute. Nei primi secoli «i due terzi dei pellegrini – racconta la storica – erano uomini, per lo più giovani, che arrivavano a Roma dopo lunghi viaggi». Per le prostitute erano mesi di grande ‘lavorò e «si prodigavano anche offrendo alloggi e ristorazione, in cambio di denaro. Matteo Villani, cronista del Giubileo del 1350, scriveva: a Roma si son fatti tutti albergatori. E in effetti il Giubileo è sempre stato una fonte di arricchimento per i romani – riferisce ancora la storica -. Pensiamo solo al fatto che Cola di Rienzo si recò nel 1342 da Clemente VI ad Avignone per chiedere al Papa non solo di tornare ma soprattutto di indire un Giubileo perchè Roma era mal ridotta». Anno Santo che ci fu nel 1350. Ma l’anno santo era per Roma l’occasione di «rinascere» anche dal punto di vista artistico. Se l’inventore del Giubileo, Bonifacio VIII, fu il committente di opere d’arte ad Arnolfo di Cambio e Giotto, ci sono ‘grandi operè rimaste nei secoli e ancora oggi simbolo della città santa. È sempre la storica Scaraffia a ricordare che con i soldi del Giubileo del 1450 furono acquistati i Codici per la costituzione della Biblioteca Vaticana. La Fontana di Trevi fu realizzata per l’anno santo del 1725 e si devono ai Giubilei anche la scalinata di Trinità dei Monti, per fare un esempio, o l’ospedale Santo Spirito. Fino ad arrivare al grande Giubileo del 2000, «un trionfo per la Chiesa, unica entità che ha potuto celebrare duemila anni di storia». L’8 dicembre arriverà il Giubileo di Papa Francesco, «anomalo, fuori dalle scadenze stabilite e meno centrato su Roma. Un anno di grazia per riconoscere la misericordia di Dio e un’occasione storica per vivere un Giubileo – conclude lo storica – molto diverso da quello che abbiamo vissuto finora».

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