Rifiuti, per la pulizia città divisa in 350 microaree: il servizio sarà decentrato per tre anni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rifiuti, per la pulizia città divisa in 350 microaree: il servizio sarà decentrato per tre anni

Il servizio di gestione dei rifiuti e l’igiene urbana verrà decentrato con la divisione del territorio comunale in 350 micro zone. La novità è contenuta all’interno delle linee guida sulle quali sarà elaborato il contratto di servizio stipulato con l’Ama. Tra le novità, sempre in chiave decentramento, c’è la possibilità per i municipi di affidare con gare ad evidenza pubblica alcuni servizi che ora Ama affida ad altri sulla base di convenzioni. Tra questi servizi la derattizzazione, le campagne contro la zanzara tigre e gli sgomberi di insediamenti abusivi. Nella delibera che contiene le linee guida viene infatti previsto che «i Municipi possano espletare gare ad evidenza pubblica migliorative rispetto alle condizioni offerte da Ama sulla base di convenzioni standard».- A Roma il servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia della città sarà decentrato. Lo prevedono le linee guida sulla base delle quali verrà stipulato il nuovo contratto di servizio con l’Ama che attualmente risale al 2004. Il nuovo contratto sarà triennale e sarà seguito da un’altra delibera che contiene l’affidamento del servizio e che durerà 15 anni. In pratica, la città verrà divisa in 350 micro aree per un servizio più controllabile e più vicino alle esigenze del territorio. Inoltre, i Municipi possono esperire gare a evidenza pubblica per servizi integrativi sulla base di convenzioni standard che attualmente Ama stipula per servizi come la derattizzazione, le campagne contro la zanzara tigre e lo sgombero degli insediamenti abusivi. «Si tratta di un passaggio fondamentale per l’amministrazione tutta – ha spiegato l’assessore capitolino all’ambiente Estella Marino illustrando la delibera in Aula – su un tema delicato che è andato in sofferenza in questi due anni ma che sta attraversando una grossa fase di evoluzione, quasi una rivoluzione della trasformazione del ciclo dei rifiuti, un rifiuto che per quaranta anni abbiamo buttato in una grande buca. È anche fondamentale rimettere sotto un giusto rapporto contrattuale l’azienda e poter fornire anche ai cittadini un controllo dei servizi che negli ultimi anni si è perso». All’interno delle linee guida sulla base delle quali verrà stipulato il nuovo Contratto di servizio con Ama, viene data la possibilità di indicare «il fabbisogno impiantistico di supporto alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti» cioè quanti impianti di trattamento meccanico biologico servono. Inoltre, viene previsto che questi impianti possono essere «aziendali o terzi» cioè privati.

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