Mafia capitale, Cantone: "Non pensavo che il Comune fosse così pervaso". La procura indaga su relazione appalti dell'Anac | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Cantone: “Non pensavo che il Comune fosse così pervaso”. La procura indagherà sulla relazione per gli appalti dell’Anac

Il presidente dell'Anticorruzione sottolinea che "c'è gli affidamenti in percentuale sono più elevati con la giunta Marino. Cifre però più basse di quella Alemanno"

«Onestamente non immaginavo ci potesse essere un coinvolgimento così profondo della macchina comunale. Potevo immaginare che alcuni politici fossero coinvolti o che ci fosse corruzione ma una macchina così pervasa no». Il presidente dell’Anac Raffaele Cantone non usa mezzi termini quando parla di Mafia Capitale. La sua relazione sulla gestione degli appalti a Roma tra il 2011 e il 2014 potrebbe portare all’apertura di un fascicolo d’indagine. Il procuratore capo della Capitale Giuseppe Pignatone sta infatti esaminando il dossier. Si valuterà, in base al contenuto della relazione, se farla confluire o meno nel fascicolo sul Mondo di Mezzo. Cantone sottolinea che «c’è un quantitativo di appalti in percentuale molto elevato fatto dalla giunta Marino ma dal punto di vista delle cifre molto più basso di quella della giunta Alemanno. Sono stati fatti pochissimi appalti, tante proroghe e alcune numerose procedure negoziali». Insomma l’Anac rileva «momenti di discontinuità netta e chiarissima rispetto al passato» nel sistema, ma intende proseguire nelle verifiche. «Il nostro accertamento si è fermato al dicembre 2014 – spiega Cantone -. Un accertamento che lo stesso sindaco Marino ci chiese, quando scoppio Mafia Capitale. Dalle nostre verifiche sono emersi fatti sia che riguardano gli ultimi due anni della giunta Alemanno che i primi due della giunta Marino». «Roma è cambiata», ribadisce l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella che ha promosso per lunedì la Giornata della Trasparenza 2015, in Campidoglio. Intanto associazioni di imprese e sindacati lanciano l’allarme su procedure e lavori per il Giubileo. Ma per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, «Marino può operare al meglio. Con il dimezzamento dei tempi per la realizzazione delle opere pubbliche previsto dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 27 agosto scorso, delibera concordata con il Campidoglio, il sindaco di Roma è perfettamente in grado di realizzare entro l’8 dicembre quei lavori di manutenzione e decoro urbano, nonchè il potenziamento del trasporto pubblico, che sono coerenti con le caratteristiche dell’Anno Santo della Misericordia». «Il Governo non sta aiutando Roma. E anche per quanto riguarda l’Anac non capiamo che tipo di collaborazione ci sarà per non mettere i cantieri a rischio», sostengono invece dalla Federlazio. «Si è persa l’occasione di riqualificare la città: con 30 milioni più IVA non ci fa nulla nemmeno il più piccolo Comune, figurarsi Roma – rincarano dall’Acer -. E poi: mancano due mesi e mezzo all’inizio dell’Anno Santo, cosa si può fare di serio in un tempo così stretto?». I «timori» di Cgil, Cisl e Uil sono principalmente due: «di ritrovarci di nuovo di fronte alle procedure che hanno caratterizzato l’epoca di mafia capitale, e di ritrovare l’evasione contributiva anche nei cantieri del Giubileo». Ed è sempre Sabella a tranquillizzare: «Con i tempi per le opere del Giubileo con fatica ma ce la facciamo, qualcosa la manderemo in gara entro domani. È inutile che ci nascondiamo dietro a un dito. I controlli li dobbiamo fare, non possiamo andare all’acqua di rose, perchè è proprio nell’urgenza che si celano le nefandezze. Ma ce la faremo». – La relazione del presidente dell’Anac Raffaele Cantone sulla gestione degli appalti a Roma potrebbe portare all’apertura di un fascicolo d’indagine. Il procuratore capo della Capitale Giuseppe Pignatone sta infatti esaminando il dossier. Si valuterà, in base al contenuto della relazione, se farla confluire o meno nel fascicolo Mafia Capitale. Solo ieri Cantone aveva sintetizzato così il documento che analizza le amministrazioni capitoline tra il 2011 e il 2014: «Ci sono appalti che possono essere dati per legge anche senza gara, ma noi abbiamo verificato che molti sono stati assegnati senza gara anche se non c’erano quei presupposti». «La fotografia scattata da Cantone, purtroppo, è reale – il commento dell’assessore alla Legalità di Roma Alfonso Sabella – però sia chiaro che quella foto è del passato, Roma è cambiata». Intanto associazioni di imprese e sindacati lanciano l’allarme su procedure e lavori per il Giubileo. Ma per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ‘Marino può operare al megliò. «Con il dimezzamento dei tempi per la realizzazione delle opere pubbliche previsto dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 27 agosto scorso, delibera concordata con il Campidoglio, il Sindaco di Roma è perfettamente in grado di realizzare entro l’8 dicembre quei lavori di manutenzione e decoro urbano, nonchè il potenziamento del trasporto pubblico, che sono coerenti con le caratteristiche dell’Anno Santo della Misericordia indicate dal Sommo Pontefice», ribadisce De Vincenti. «Il Governo non sta aiutando Roma. Da Palazzo Chigi di fatto non sono arrivati soldi per la Capitale perchè i 50 milioni di cui tanto si parla – solo 30 ad oggi per le opere – sono solo un’addizionale Irpef che pagano i romani. La deroga è stata solo sui tempi di pubblicazione e non sulle procedure di aggiudicazione. E anche per quanto riguarda l’Anac non capiamo che tipo di collaborazione ci sarà per non mettere i cantieri a rischio», dicono dalla Federlazio. «Si è persa l’occasione di riqualificare la città: con 30 milioni più IVA non ci fa nulla nemmeno il più piccolo Comune, figurarsi Roma – rincarano dall’Acer -. E poi: mancano due mesi e mezzo all’inizio dell’Anno Santo, cosa si può fare di serio in un tempo così stretto?». I «timori» di Cgil, Cisl e Uil sono principalmente due: «di ritrovarci di nuovo di fronte alle procedure che hanno caratterizzato l’epoca di mafia capitale, e di ritrovare l’evasione contributiva anche nei cantieri del Giubileo». Ed è sempre Sabella a tranquillizzare: «Con i tempi per le opere del Giubileo con fatica ma ce la facciamo, qualcosa la manderemo in gara entro domani. È inutile che ci nascondiamo dietro a un dito. I controlli li dobbiamo fare, non possiamo andare all’acqua di rose, perchè è proprio nell’urgenza che si celano le nefandezze. Ma ce la faremo».

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