Telefonate dal ministero per ricaricare il telefono: a processo 38 militari della Marina | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Telefonate dal ministero per ricaricare il telefono: a processo 38 militari della Marina

– Utilizzavano i telefoni del ministero delle Infrastrutture per effettuare chiamate in modo da ricaricare il credito dei propri cellulari, di quelli di parenti e amici. Per questo 38 militari della Marina sono finiti a processo per l’accusa di peculato d’uso davanti ai giudici della I sezione penale del Tribunale di Roma. Le telefonate hanno generato bollette da 200 a 4 mila euro. L’inchiesta era nata dopo una serie di controlli che fecero emergere l’uso improprio dei telefoni ministeriali. All’inizio a finire nel registro degli indagati furono in 88. Il giudice dell’udienza preliminare ha poi derubricato le accuse da truffa e peculato al più tenue peculato d’uso. Oggi si è svolta la prima udienza del processo che è stato aggiornato al prossimo 8 marzo. Secondo l’accusa i militari si sarebbero appropriati «delle energie necessarie per comunicazioni telefoniche il cui costo» è stato addebitato sui conti «che i gestori di telefonia hanno emesso nei confronti del ministero e conseguendo l’ulteriore ingiusto vantaggio derivante dall’accredito che le compagnie in questione hanno effettuato sulle schede chiamate in proporzione alla durata della telefonata». Per l’avvocato Giovanni Destito, difensore di uno dei sottufficiali, si dice sicuro che il processo «farà chiarezza . Molte telefonate sono state attribuite tramite i tabulati. Inoltre il danno presunto non comprende il fatto che ci siano contratti a forfait».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login