Campidoglio, ok da Lega e Forza Italia a Meloni sindaco: il centrodestra guarda al post Marino | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, ok da Lega e Forza Italia a Meloni sindaco: il centrodestra guarda al post Marino

Lei, impegnata nella manifestazione di Atreju, si mostra cauta e prova a non sbottonarsi. Ma poi si lascia sfuggire: «A fare meglio dell'attuale primo cittadino non ci vuole molto, speriamo di fare molto meglio»

– Gli endorsement a Giorgia Meloni, seppur potenziali, arrivano in diretta da Barbara D’Urso. Si parla di un’alternativa ad Ignazio Marino alla guida della Capitale e sia il segretario della Lega Matteo Salvini sia il forzista Giovanni Toti convergono sull’ipotesi della leader di FdI futuro candidato sindaco per il centro destra. «Se la Meloni avesse intenzione di farlo ne discuterei molto volentieri», dice Salvini. «A me Giorgia andrebbe benissimo – gli fa eco Toti – dopodichè deciderà il mio partito». Lei, impegnata nella manifestazione di Atreju, si mostra cauta ma poi si lascia sfuggire: «A fare meglio di Marino non ci vuole molto, speriamo di fare molto meglio». Insomma, quella che era una voce (da tempo ricorrente nella Capitale), sembra aver trovato terreno fertile per mettere radici, da qui al 2018. O prima, se gli auspici dell’opposizione su elezioni anticipate si dovessero concretizzare. «Calmi, siete andati molto avanti – ribatte a Domenica Live Meloni – ‘me state a mette in mezzò….». In ogni caso, «vorrei che il prossimo sindaco fosse romano». Come lei, o come l’imprenditore Alfio Marchini, già sfidante del chirurgo-dem nel 2013: «Un altro che può aspirare – secondo Toti – però io personalmente preferisco candidature all’interno dei partiti». Per il Campidoglio a parlare è il neo assessore ai Trasporti Stefano Esposito (Pd): «Aspetta le elezioni – dice alla Meloni – devi avere pazienza fino al 2018. Poi vedremo i romani chi vorranno. Ti voglio ricordare che tu sostenevi Alemanno, avete perso». Proprio Esposito, dopo giorni di tensione in Campidoglio per uno scontro che si starebbe consumando tra lui e il dg di Atac Francesco Micheli, vedrà il sindaco Ignazio Marino mercoledì. «Io non posso continuare a commentare i libri fantasy della stampa romana – afferma in riferimento alle voci che lo danno per dimissionario – se devo commentare qualcosa che sia reale. Se Micheli vuole andarsene, chiedetelo a lui». Secondo la ricostruzione del senatore Andrea Augello – che trova qualche sponda in ambienti consiliari – Micheli proprio in seguito a frizioni con l’assessore Esposito su una gara, avrebbe addirittura già consegnato una lettera di dimissioni. Una circostanza, però, smentita sia dall’Atac, sia – ufficialmente – dal Campidoglio. Più certo sembra l’addio imminente dell’attuale Ad Danilo Broggi. «Non è una novità – spiega Esposito – Appena approvano il bilancio 2014 si rifà il Cda di Atac. L’assemblea per approvare il bilancio 2014 al momento è fissata al 9 ottobre». Intanto il senatore di Fi Maurizio Gasparri , che stamani aveva detto senza mezze parole che l’assessore Esposito «ignora tutto di Roma» e che «va cacciato subito per inadeguatezza», fa sapere in serata di aver parlato con «un autorevolissimo esponente del vertice Pd che mi ha chiamato per dirmi che condivide alla lettera il mio pensiero. Annunciandomi, tra l’altro, che il Pd attende che lo stesso Esposito, noto per le sue scelte umorali, se ne vada da assessore». Comunque il nodo, tutto da sciogliere a questo punto, sarà il ruolo di Micheli, che si sarebbe dovuto rafforzare dopo le dimissioni di Broggi. Di ritorno dagli Usa, da martedì prossimo spetterà al sindaco Ignazio Marino sbrogliare la matassa. E se questa è stata la settimana segnata dai grattacapi per Ama, ora inizia quella dedicata al dossier Atac.

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