Città metropolitana, il sindaco De Carolis affossa il bilancio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Città metropolitana, il sindaco De Carolis affossa il bilancio

“Aumento di tutte le tasse, contributi per i disabili gravi ridotti all’osso, investimenti per l’edilizia scolastica senza specificare gli interventi, con una spesa corrente che cresce, il patto di stabilità non rispettato nel 2014, equilibrio raggiunto solo grazie ai passati avanzi della scorsa amministrazione. Per tutti questi motivi il bilancio 2015 della Città metropolitana non può essere condiviso. Senza dimenticare che questi atti, anche se è stato rispettato il tempo della loro consegna – cinque giorni prima della convocazione della conferenza metropolitana –, ci sono arrivati solo lo scorso venerdì. In serata. Ciò significa che per studiare oltre mille pagine di documenti, che riguardano 121 Comuni della Provincia di Roma, noi sindaci avevamo solo 96 ore: notti incluse. Per questo non si può condividere questo provvedimento”, lo afferma il primo cittadino di Monte Compatri, Marco De Carolis.

“A pagina 2 del documento di previsione troviamo l’aumento di tutte le tasse di competenza della fu Provincia: dall’autorizzazione alla scuola guida a quella per caccia e pesca, passando per quelle delle agenzie di viaggio fino a quelle per la raccolta dei funghi: l’incasso ipotizzato sale così da 2,39 milioni a 3,72 milioni di euro. Gli stanziamenti per i disabili gravi, invece, scendono da 3,17 milioni a poco più di uno. Dei due milioni stanziati per l’edilizia scolastica non è dato conoscere tempi e modi degli interventi, non è possibile inoltre sapere come saranno spese queste risorse”, aggiunge De Carolis durante il suo intervento.

“Ma – continua il sindaco di Monte Compatri – cosa ancor più grave è l’aumento della spesa corrente: il capitolo passa da 616 a 644 milioni di euro. In un momento in cui la Città metropolitana dovrebbe farsi bandiera della riduzione alla voce uscite, ci troviamo a fare i contri con 28 milioni che alleggeriranno il portafogli comune. Allo stesso tempo, però, gli investimenti decrementano di circa 100milioni: da 265 a 162. Un meno 40% che mal si concilia con le tasse ritoccate verso l’alto”.

“Non solo. Alle pagine 51 e 52 si nota – conclude il primo cittadino compatrese – come su 956 milioni di entrate ben 237 milioni arrivino da un avanzo dell’amministrazione: circa un quarto di tutti gli introiti calcolati. Senza i quali l’ente non sarebbe neppure in grado di raggiungere l’equilibrio di bilancio né nella parte in conto di esercizio né in quella in conto capitale. Anche per i prossimi due anni la manovra si regge su un avanzo che arriva dal passato. Mentre 12 mesi fa non è stato rispettato il patto di stabilità. Con questi dati e presupposti mi risulta difficile credere che gli obiettivi saranno rispettati nel 2015. Ecco tutti i motivi che mi spingono a definire questa manovra non condivisibile”.

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