Usura, furti e droga: arrestati due carabinieri e un poliziotto | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Usura, furti e droga: arrestati due carabinieri e un poliziotto

– Legami tra pezzi dello Stato e la criminalità organizzata. Usura, furti, traffico di droga le accuse rivolte a 24 persone e tra queste anche due carabinieri e un poliziotto. È il velo alzato dalla squadra mobile di Latina e dall’Unità indagini patrimoniali del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato in una indagine, che ha preso le mosse nell’agosto 2014, dopo il ferimento a colpi d’arma da fuoco di un tabaccaio nel centro della città. Dall’inchiesta, è stato spiegato, è emersa l’esistenza di un associazione per delinquere radicata nel capoluogo pontino che poteva contare su legami con le istituzioni e con la pubblica amministrazione e poteva contare su una sorta di «ala militare», ovvero i tre appartenenti alle forze dell’ordine finiti in manette perchè accusati di aver divulgato informazioni riservate. Bersaglio dell’operazione il clan di origine rom dei Di Silvio, legato ai Casamonica radicato nel capoluogo pontino, promossa e diretta da tre persone, residenti a Latina, tra cui Costantino Di Silvio, detto «Cha Cha», ritenuto dagli inquirenti capo clan. Tra gli arrestati anche alcuni parenti del capoclan Vittorio Casamonica, i cui funerali show hanno provocato polemiche a Roma. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate molte armi, alcune da guerra e sequestrati beni per 12 milioni di euro, in prevalenza di quote societarie, ma anche di immobili, di una barca a vela, auto e moto. I provvedimenti di sequestro preventivo, emessi d’urgenza dalla procura della Repubblica di Latina ed eseguiti dal personale della polizia, hanno interessato anche i conti correnti delle 15 società fittiziamente intestate a terzi di uno dei promotori l’associazione per delinquere. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, all’usura, alle minacce e lesioni, al porto e detenzione abusiva di arma da sparo anche da guerra, alla rivelazione di segreto d’ufficio per fini patrimoniali. L’operazione di questa mattina ha visto il plauso del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha ringraziato le Forze dell’Ordine. «Un’indagine complessa, frutto della collaborazione tra la Questura di Latina e l’Unità indagini patrimoniali del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, che ha assestato un colpo durissimo ad una vera e propria holding del malaffare che operava da anni sul territorio pontino», ha detto il governatore. Per eseguire gli arresti e le perquisizioni sono stati impiegati 100 ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria del Servizio centrale operativo, delle squadre mobili di Latina, Roma, Napoli e Caserta nonchè del Reparto prevenzione crimine, insieme ad unità cinofile della polizia e un elicottero del reparto volo di Pratica di Mare.

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