Ospedale Israelitico, truffa alla sanità: ai domiciliari medici e dirigenti: tra gli arrestati l'ex direttore generale Antonio Mastrapasqua | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ospedale Israelitico, truffa alla sanità: ai domiciliari medici e dirigenti: tra gli arrestati l’ex direttore generale Antonio Mastrapasqua

I provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di Roma sono riconducibili alle risultanze investigative raccolte nel corso di un'indagine condotta dal NAS di Roma

I carabinieri del NAS di Roma, hanno eseguito 17 misure restrittive di cui 14 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altrettanti dirigenti, medici e operatori della casa di cura privata «Ospedale Specializzato Israelitico» di Roma. Le ipotesi di reato sono falso e truffa in danno della sanità pubblica.  I provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di Roma sono riconducibili alle risultanze investigative raccolte nel corso di un’indagine condotta dal NAS di Roma e coordinata da un pool della Procura della Repubblica di Roma relativamente alle ipotesi di reato di falso e truffa in danno della sanità pubblica. Contestualmente ai 17 provvedimenti cautelari, eseguiti dal Nas di Roma con l’ausilio del Comando Provinciale di Roma, l’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente pari all’ammontare di 7,5 milioni di euro, somma riconducibile alla indebita richiesta economica eccedente le prestazioni realmente erogate della struttura ospedaliera. C’è anche l’ex direttore generale dell’Ospedale Specializzato Israelitico di Roma, Antonio Mastrapasqua, tra gli arrestati di questa mattina nell’operazione dei Carabinieri del Nas su una presunta truffa ai danni della sanità pubblica. Mastrapasqua è attualmente ai domiciliari.- «Arrivano gi ispettori, famo un pò de Cinecittà». È una delle frasi intercettate all’interno di una delle strutture dell’ospedale Israelitico. Gli ispettori erano quelli dell’Asl, ma i dirigenti del nosocomio, secondo quanto accertato dalla procura e dai carabinieri del Nas, erano informati da una «talpa», una donna, ora indagata.Le ispezioni avevano il fine di verificare il rispetto dei contenuti delle autorizzazioni rilasciate, ma a fronte di irregolarità che sarebbero state evidenziate, è detto nell’ordinanza di custodia cautelare, venivano attuate modifiche di attrezzature, variazioni di impiego del personale ed anche lo spostamento di pazienti. Il tutto per dimostrare la rispondenza delle apparenze strutturali ed operative del presidio ospedaliero. Proprio questo è uno degli episodi contestati ad Antonio Mastrapasqua. Il direttore generale è indagato per truffa e falso.Alterazione della tipologia di interventi eseguiti, specie per biopsie prostatiche e tiroidee e correzione dell’alluce valgo, per ottenere rimborsi maggiorati; modifica dello stato dei luoghi, della destinazione d’uso dei locali ospedalieri e delle attività sanitarie per mascherare lo svolgimento di attività irregolari; erogazione parziale, in carenza di autorizzazione, dei servizi di assistenza domiciliare. Sono i tre filoni dell’inchiesta romana sfociata oggi nell’emissione di 17 ordinanze cautelari (14 domiciliari e tre obblighi di firma) nei confronti di dirigenti, medici ed operatori dell’Ospedale Provinciale Geriatrico Specializzato Israelitico. Tra i destinatati dei provvedimenti, emessi dal gip Maria Paola Tomaselli su richiesta dei pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, figurano, oltre ad Antonio Mastrapasqua, direttore generale ed amministrativo, Tiziana D’Agostini, vice direttore, Gianluigi Spinelli, direttore sanitario nonchè responsabile del Day Hospital, Mirella Urso, responsabile dell’ufficio controllo appropriatezza cartelle cliniche, Elvira Di Cave, primario del reparto di ortopedia, Pietro Aloisi, responsabile del servizio urologia, e Naim Nasrollah, medico chirurgo. L’inchiesta ha preso le mosse da segnalazioni del Nucleo Operativo Controllo (Noc) della Regione Lazio.

– «Innanzitutto voglio ringraziare la Procura, gli inquirenti e le forze dell’ordine che ogni giorno sono impegnati a difesa della legalità nella nostra sanità. Ora aspettiamo gli sviluppi perché, va sempre ricordato, comunque siamo solo alle battute iniziali». Così il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, a margine di un evento in Regione, in merito all’operazione dei Carabinieri del Nas che ha portato agli arresti dei vertici dell’ospedale Israelitico di Roma. «In questa indagine, voglio aggiungere, c’è stata una fattiva collaborazione della Asl RmD e della nostra amministrazione regionale. E questo tipo di collaborazione fra istituzioni – ha concluso Zingaretti – è essenziale per raggiungere la verità».

«Se sarà confermata la truffa ai danni del Sistema Sanitario, ci troveremmo di fronte ad un danno economico diretto per la collettività e gli utenti del Lazio». Lo afferma il Codacons, intervenendo sul caso dell’Ospedale Specializzato Israelitico di Roma, che ha portato all’arresto di dirigenti, medici e operatori della casa di cura privata, sottolineando la necessità di «verificare cosa ha fatto la Regione per controllare eventuali illeciti». «Se la magistratura accerterà la truffa ai danni della sanità pubblica con rimborsi indebitamente chiesti per milioni di euro, si configurerebbe una lesione nei confronti degli utenti della sanità laziale, privati ingiustamente di risorse destinate alla collettività – spiega il Codacons – Ricordiamo che la regione è stata più volte colpita nel tempo da pesanti tagli nel settore della sanità, che hanno portato ad una riduzione dei posti letto, delle prestazioni, e del servizio reso ai cittadini. Per tale motivo l’associazione dei consumatori valuterà le dovute azioni legali da intraprendere a tutela della collettività, nel caso in cui dovesse essere accertata la truffa ai danni del Ssn».

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