Mafia capitale, Campidoglio parte civile nel processo. I legali: "Clan evoluzione della banda della Magliana" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Campidoglio parte civile nel processo. I legali: “Clan evoluzione della banda della Magliana”

«Non eravamo certo abituati a pensare la nostra città come coinvolta in trame mafiose, in metodi mafiosi, inquinata da associazioni mafiose: questa è invece la contestazione sottesa in tutti i capi di imputazione». È quanto si legge nell’atto di costituzione di parte civile del Comune di Roma che verrà depositata domani nella prima udienza del maxiprocesso a Mafia Capita. Il provvedimento è firmato dal prefetto Francesco Paolo Tronca e redatto dagli avvocati Enrico Maggiore e Rodolfo Murra. – Nell’atto si afferma che «l’offesa non è solo quella portata all’ordine pubblico, ma alla stessa possibilità per la società di dispiegarsi serenamente» e per «il Comune di esprimere la sua forza culturale, di coesione, di legalità». Il risultato è «il totale scardinamento del sistema, e la creazione di un »apparato« parallelo e alternativo a quello legittimamente costituito». In questo contesto, è detto nell’istanza, «il profilo di lesione e di danno subito da Roma Capitale (e dalla Cittadinanza intera) è di tutta evidenza. L’opposizione dell’associazione mafiosa con l’Ente-Comune è totale: l’uno esclude l’altro». L’amministrazione comunale rivendica quindi «un danno funzionale e di personalità, un danno economico, attese le risorse organizzative, di uomini e mezzi dispiegate da questa Amministrazione e tese a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione e degli altri reati mezzo sopra elencati e un danno di immagine, attesa la frustrazione dell’interesse perseguito e della rilevanza pubblica del medesimo».«Il fotogramma di Mafia Capitale rivela un gruppo illecito evoluto, che si avvale della forza d’intimidazione derivante dal passato criminale di alcuni dei suoi più significativi esponenti». È quanto si legge nell’istanza di costituzione di parte civile del Comune di Roma firmata dal prefetto Francesco Paolo Tronca. Nell’atto il gruppo criminale di Carminati è descritto come «punto d’arrivo di organizzazioni che hanno preso le mosse dall’eversione nera, anche nei suoi collegamenti con apparati istituzionali, che si sono evolute, nel fenomeno criminale della Banda della Magliana e definitivamente trasformate in Mafia Capitale».Per i legali del Campidoglio «Mafia Capitale, in questo differenziandosi» dalla «Banda della Magliana, ha avuto la capacità di adattarsi alla particolarità delle condizioni storiche, politiche e istituzionali della città di Roma, creando una struttura organizzativa di tipo reticolare o a raggiera, che però mantiene inalterata la capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo nei confronti di tutti coloro che vengano a contatto con l’associazione». Il clan di Carminati «qualunque sia il rapporto di derivazione con la Banda della Magliana, ha assunto una fisionomia del tutto originale, raggiungendo uno stadio di evoluzione avanzato, nel quale il ricorso alla violenza e ai reati tipici delle organizzazioni mafiose è ridotto al minimo indispensabile, e il core business dell’associazione è rappresentato dagli affari e dagli appalti pubblici». Siamo in presenza «di un’inquietante e drammatica contestazione: drammatica per la società civile, per la realtà imprenditoriale e per gli Enti Pubblici che operano nel contesto territoriale di riferimento dell’attività criminale».

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