Vatileaks, bocche cucite sull'indagine Chaouqui e suo marito | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Vatileaks, bocche cucite sull’indagine Chaouqui e suo marito

Sarà a breve inviata per competenza territoriale dalla procura di Terni a quella di Roma l’indagine per estorsione e intrusione informatica a carico di Francesca Immacolata Chaouqui e del marito Corrado Lanino. Lo ha appreso l’ANSA in ambienti giudiziari. Gli inquirenti umbri mantengono un riserbo assoluto sul fascicolo. Questo è stato aperto dai pm ternani in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche emerse nell’indagine sulle presunte irregolarità nella compravendita del castello di San Girolamo, a Narni. Negli accertamenti condotti dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma sarebbero stati ipotizzati intrusioni informatiche in computer riconducibili al Vaticano. Chaouqui e il marito sono stati quindi iscritti nel registro degli indagati e la loro posizione stralciata dal fascicolo sulla compravendita del castello. La procura di Terni non avrebbe comunque compiuto alcun atto formale o investigativo nei loro confronti non ritenendosi competente a indagare. Nell’indagine sulla compravendita del castello di San Girolamo era stato coinvolto anche l’allora vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia. Su richiesta della stessa procura la posizione è stata poi archiviata dal gip. Il giudice ha infatti ritenuto «certa la totale estraneità» alle accuse di monsignor Paglia. Avvisi di conclusione indagini sono stati invece inviati alle altre nove persone coinvolte. Bocche cucite stamani alla procura di Terni sull’indagine che secondo quanto riportano il Corriere della sera e il Messaggero coinvolge l’esperta di pubbliche relazioni Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino per estorsione e intrusione informatica. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo Elisabetta Massini non ha voluto nemmeno incontrare i giornalisti. Secondo il Corriere si delineerebbe un quadro di pressioni e ricatti simile a quello che ha coinvolto monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e la stessa Chaouqui. Soprattutto le indagini hanno delineato – secondo il quotidiano – un’attività illecita che avrebbe consentito di entrare in numerosi computer e carpire informazioni riservate da utilizzare poi per ottenere favori e incarichi per la coppia ma anche per persone a loro vicine. Il fascicolo è nato nell’ambito degli accertamenti sul dissesto della curia ternana che avevano coinvolto anche monsignor Vincenzo Paglia, la cui posizione è stata poi archiviata. Francesca Chaouqui non ha ricevuto alcuna comunicazione formale dell’indagine a carico suo e del marito da parte della procura di Terni. Nè è stata sentita in questo ambito. È quanto si apprende dal suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno. «Non sappiamo assolutamente nulla», si è limitata a dire il legale rispondendo all’ANSA.

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