Derby senza curve, vince la Roma senza romani. Pioli: "Rigore episodio determinante" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Derby senza curve, vince la Roma senza romani. Pioli: “Rigore episodio determinante”

La Roma fa suo il derby senza curve e con un solo romano in campo all’inizio (Candreva), e non è un caso che il 2-0 firmato da Dzeko (su rigore assai dubbio) e Gervinho sigillano una partita combattuta e giocata come raramente negli ultimi anni. Garcia riprende la corsa versa la testa della classifica dopo il ko di sette giorni fa in casa dell’Inter. La Lazio – che inanella la terza sconfitta consecutiva – fa ben poco per frenare la corsa dei giallorossi e solo nel finale, con l’ingresso in campo di Keita Balde, si rende pericolosa. È stato un derby anomalo, giocato in un clima quasi surreale, con le curve vuote per la protesta delle tifoserie organizzate di Roma e Lazio (questa volta unite) contro le nuove barriere volute dal prefetto Franco Gabrielli a dividere le curve. Derby blindato con quasi mille agenti delle forze dell’ordine a presidiare l’area intorno all’Olimpico e 800 steward all’interno. Tutto fila liscio, ma l’atmosfera è strana, oltre alle curve, desolatamente vuole, il resto degli spalti non è che sia granchè gremito. Alla fine di contano all’incirca 30mila spettatori, pochi, pochissimi, per quella che in città è la gara più sentita dell’anno. La Roma cerca punti per restare nella scia dell’Inter (che nell’anticipo dell’ora di pranzo ha liquidato, con l’ennesimo 1-0, il Torino), i biancocelesti vogliono restare agganciati alla zona Champions. In casa Roma la lista degli indisponibili è lunga: Garcia deve rinunciare a Maicon, Keita, De Rossi che è convocato ma va in tribuna e Florenzi buono per un ingresso a partita in corso; capitan Totti è ancora indisponibile oltre allo squalificato Pjanic. Risultato, la Roma è davvero senza romani, il che vuol dire meno umore e più gioco a testa libera. Il tecnico francese opta per il 4-2-3-1 con Vainqueur e Falque dal primo minuto. Cambio di modulo anche per la Lazio – che il suo romano ce l’ha Candreva, ma sotto tono rispetto ai suoi splendori – con Pioli che recupera Parolo e opta per il 4-3-3 con Djordjevic preferito a Klose. La Roma trova il gol praticamente subito: al 9′ il fallo di Gentiletti su Dzeko è la chiave della partita. Per l’arbitro Tagliavento è in area e assegna il rigore che il bosniaco realizza con una conclusione precisa, ma le immagini mostrano il contatto che comincia fuori. A nulla servono le proteste dei biancoelesti che accennano una reazione al 12′ con Candreva e al 26′ colpiscono l’incrocio dei pali con Felipe Anderson il cui tiro da quasi 25 metri si stampa sulla traversa e al 32′ Rudiger riesce a impedire a Djordjevic di battere a rete. Anche la Roma colpisce un legno, al 40′ con Nainggolan dopo aver sfiorato il raddoppio con Dzeko. La ripresa si apre con l’infortunio di Salah, colpito duro da Lulic e costretto a lasciare il campo dopo 10 minuti sostituito da Florenzi, Pioli decide di richiamare in panchina un opaco Djordjevic per Klose ma al 17′ arriva il raddoppio della Roma: a segno va Gervinho, il migliore dei giallorossi, che servito da Nainggolan con un diagonale preciso batte Marchetti. La Lazio prova a reagire ma diventa per lo più fallosa. Tagliavento è costretto ad una serie di ammonizioni, Pioli prova il tutto per tutto mandando in campo Keita Balde (che si rende pericoloso al 41′) ma sono i giallorossi ad avere il pallino del gioco. Il derby delle curve vuote se li aggiudica la Roma. «Siamo alla terza sconfitta di fila, è chiaro che il derby era molto importante. Il momento è delicato adesso testa bassa e lavorare e credere ancora in quello che facciamo». Lo ha detto a Premium Sport l’allenatore della Lazio, Stefano Pioli, sottolineando che «la gara è stata decisa da due episodi: il rigore prima di tutto e la nostra ingenuità sulla seconda rete. Il fallo è fuori area, gli episodi in queste partite sono determinanti, il rigore non c’era». «Non era possibile vederlo per l’arbitro – prosegue Pioli -, per cui se non sei sicuro, prima di fischiare un rigore all’inizio di una partita così importante ci pensi, e credo che avrebbe dovuto prendere un’altra decisione». «Non è mancata la voglia e l’interpretazione alla Lazio – ha proseguito Pioli – ma la partita si è messa subito male, poi abbiamo avuto delle occasioni e non le abbiamo sfruttate. È stata una partita equilibrata, combattuta, ci è mancato poco per rimettere in piedi la partita poi l’ingenuità sul secondo gol ci è costata cara. Abbiamo commesso un errore di reparto e gli abbiamo concesso la ripartenza». «Il fallo di Lulic su Salah? Lulic non voleva assolutamente fare male, queste partite sono gare piene di scontri, di duelli, di falli. Lui voleva entrare sulla palla in modo deciso per fermare l’azione», ha concluso Pioli.

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