Giubileo: falsi allarmi bomba, scatta il piano. Gabrielli: "Pronti ad abbattere i droni" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo: falsi allarmi bomba, scatta il piano. Gabrielli: “Pronti ad abbattere i droni”

L’effetto Parigi si fa sentire anche a Roma. Con il passare delle ore, infatti, aumenta freneticamente il timore di attentati terroristici nella Capitale, con numerose segnalazioni di borse o pacchi sospetti nelle aree considerate più a rischio dai servizi di sicurezza. Proprio mentre vengono rafforzati controlli e posti di blocco a Roma e Milano – con San Pietro, il Duomo e la Scala segnalati dall’Fbi come possibili obiettivi – è proprio la Capitale a fare i conti con falsi allarmi bomba. L’ultimo è arrivato proprio stasera, a due passi dall’ambasciata statunitense, in via Veneto. Una borsa sospetta di colore scuro lasciata incustodita ad una fermata dell’autobus è stata segnalata alle forze dell’ordine, facendo scattare immediatamente il piano sicurezza. L’area tra piazza Barberini e via Bissolati è stata chiusa al traffico per sicurezza, mentre gli artificieri hanno analizzato la borsa, ottenendo riscontri negativi. Altre chiusure sono state disposte, in via precauzionale, anche in altre strade della città, quelle vicine ai cosiddetti obiettivi sensibili. Ma quello di stasera è solo l’ennesimo dei falsi allarmi bomba che stanno mettendo alla prova il sistema di sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine che, già da lunedì scorso, hanno aumentato i controlli su eventi e luoghi a rischio, come stadi, cinema, centri commerciali ed aree di aggregazione giovanile. In mattinata un trolley lasciato vicino piazza San Pietro, a due passi da un’università di ispirazione cattolica, ha destato il sospetto di alcuni agenti in servizio che hanno subito allertato gli artificieri. Anche in questo caso, chiusura dell’area e controlli sulla valigia. E, anche in questo caso, esito negativo. Pochi minuti dopo, ancora un altro intervento degli artificieri per una piccola scatola metallica rinvenuta accanto ad una serranda in via dell’Erba, una delle tante traverse di via della Conciliazione, la strada che porta a San Pietro. Insomma, gli attentati parigini sono vivi nella mente di romani e turisti che ogni giorno attraversano le strade della Capitale. Proprio per questo, è stato disposto un incremento delle forze dell’ordine nei luoghi strategici, anche per una maggiore percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Oltre ai militari, infatti, oggi nelle metropolitane romane sono arrivati anche poliziotti e carabinieri. Un’ulteriore garanzia per provare a scacciare la minaccia ed il terrore.Falsi allarmi bomba, dirigenti scolastici che valutano la possibilità di annullare le gite a Roma per motivi di sicurezza, decine di segnalazioni alle Digos di mezza Italia di «persone sospette», l’ennesimo proclama propagandistico dell’Is contro il Vaticano: nel giorno del blitz a Saint Denis, sale la paura anche in Italia, nonostante gli analisti continuino a ribadire che non vi sono al momento minacce concrete e dirette contro il nostro paese. È evidente però che l’avvicinarsi del Giubileo proietta sempre più l’Italia, e Roma in particolare, al centro dell’interesse mondiale, facendo schizzare la tensione alle stelle. Ne è la prova l’ultimo numero di Dabiq, il magazine dell’Isis: «Chiediamo ad Allah – si legge – di sostenere i mijaheddin contro gli agenti dei leader dell’idolatria e i crociati, affinchè la bandiera del Califfato non sarà issata su Istanbul e la Città del Vaticano». Un invito a colpire, dunque, sia il centro della cristianità che la capitale di quella Turchia colpevole di sostenere un islam troppo moderato. «Propaganda, nient’altro che propaganda» dicono fonti d’intelligence e antiterrorismo ricordando che già a marzo scorso la stessa rivista uscì con una foto di copertina in cui la bandiera nera dell’Is era issata sull’obelisco di San Pietro. Il piano scattato con la decisione di innalzare l’allerta a livello 2 prevede una consistente e visibile presenza di militari e uomini delle forze dell’ordine in strada: le camionette e le volanti servono per evitare che qualche malintenzionato entri in azione ma anche e soprattutto per rassicurare i cittadini. Proprio per far fronte alla paura. Inoltre, il piano predisposto per il Giubileo non lascia nulla al caso, con l’individuazione di tutti i rischi possibili e prendendo in considerazione anche una serie di variabili imprevedibili. Per la prima volta, tra l’altro, verrà schierato un sistema anti-drone. «Ci stiamo attrezzando per potenziare sia il sistema di rilevamento sia quello di contrasto in occasione degli eventi che consideriamo più esposti – ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli – un potenziamento che riguarda i sistemi di intercettazione e, nelle condizioni che lo consentiranno, di abbattimento». Con l’Aeronautica si stanno infatti mettendo a punto una serie di strumenti che consentano di rilevare la presenza dei droni e inibirne il volo. Si tratta, spiegano fonti qualificate, di una sorta di ‘convogliatori di disturbi elettromagneticì che impediscono al segnale di terra di arrivare al drone intervenendo sulle frequenze e consentendo così di ‘catturarè il velivolo stesso, facendolo atterrare dove si vuole. Non si tratta dunque di un vero e proprio ‘abbattimentò, come conferma lo stesso Gabrielli: «la prima regola è che è fatto divieto di abbattere qualunque cosa voli sopra i centri abitati, perchè il danno sarebbe maggiore». Quanto ai controlli in stazioni e metropolitane, il prefetto ha assicurato che ci sarà un «presidio in quasi tutte le stazioni delle tre linee della metropolitana, nei nodi di scambio e in tutti quei luoghi di aggregazione che possono rappresentare obiettivi» nel mirino dei terroristi. Un discorso che non riguarda solo Roma ma anche tutti i luoghi interessati dagli eventi previsti per il Giubileo (sono 56 in tutta Italia): da Assisi a San Giovanni Rotondo, da Loreto a Padova. «Siamo consapevoli della minaccia – ha concluso – ma questo non deve minimamente indurre ad atteggiamenti di paura».

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