Papa Francesco: "Amore contro le armi". Ma per l'Angelus San Pietro blindata | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Papa Francesco: “Amore contro le armi”. Ma per l’Angelus San Pietro blindata

Rispondere con gesti di misericordia a chi con una «logica mondana» usa «le armi della paura». Il mondo è «lacerato» ma la risposta non può essere la «potenza» o la «forza», piuttosto la «comprensione» e «la gratuità dell’amore». È il messaggio lanciato da Papa Francesco all’Angelus nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa di Cristo Re, «re in un altro modo» rispetto alle logiche del potere, fa notare Francesco. «I regni di questo mondo a volte si reggono su prepotenze, rivalità, oppressioni; il regno di Cristo è un regno di giustizia, di amore e di pace», ha sottolineato Bergoglio. Poi ha parlato del suo viaggio in Africa, chiedendo preghiere e citando tutti e tre gli Stati, Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, quest’ultima la tappa più difficile. Infine un messaggio dopo la strage del Mali: una condanna ferma, quella del Papa, che si dice «costernato per questa violenza cieca». E oggi in Vaticano è stata vissuta una sorta di prova generale per il Giubileo con una piazza san Pietro blindata come non si era mai vista. Controlli serrati, maggiori anche rispetto ai grandi eventi del passato, come le messe di canonizzazione presiedute dal Papa. Tutti chiusi gli accessi centrali alla piazza e transennata anche Piazza Pio XII alla fine di via della Conciliazione. Per entrare a San Pietro era necessario superare un doppio controllo, quello ai varchi aprendo borse e zaini e poi sotto il metal detector. L’entrata era possibile, almeno nelle ore precedenti l’Angelus, solo dalle entrate laterali, quelle del colonnato, per facilitare i controlli. Polizia e carabinieri, e anche mezzi dell’esercito fuori. Dentro a vigilare sui fedeli anche la Gendarmeria Vaticana. Ma i fedeli non hanno rinunciato, anzi qualcuno si è detto «rassicurato» da questo dispiegamento di forze, eccezionale ma che forse sarà da ora in poi la norma, almeno per l’Anno Santo. In 25-30mila hanno assistito all’Angelus del Papa in un clima sereno, complice anche la giornata di sole e la musica delle bande, arrivate in Vaticano per la festa di Santa Cecilia, patrona dei musicisti. E il Papa ha anche trovato modo, grazie a loro, di stemperare il clima con una battuta: «Suonate bene, continuate anche dopo l’Angelus». La reazione della gente ad un sistema di controlli eccezionale, per gli standard delle nostre città, è stata in gran parte positiva. «Non si sono verificate criticità», ha comunicato la Questura di Roma. A San Pietro, in fila questa mattina per sentire l’Angelus del Papa, una giovane coppia polacca, di Danzica, spinge nel passeggino una piccola di tre anni e mezzo. «Con tutti questi controlli e le forze dell’ordine che abbiamo visto ci sentiamo protetti», commenta il marito. «Volevamo venire all’Angelus e abbiamo deciso di non rinunciarci anche perchè ripartiamo stasera ed era per noi l’unica occasione». Giovanna e Maurizio vengono invece da Catania e lei ammette: «Avevamo prenotato il viaggio a Roma più di un mese fa, altrimenti, visto quello che è successo a Parigi, non saremmo venuti. Ormai era prenotato e oggi siamo qui anche per cercare di combattere l’ansia».

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