Comunali, si scalda la corsa per il Campidoglio: Fassina si candida, scintille Pd-M5s | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, si scalda la corsa per il Campidoglio: Fassina si candida, scintille Pd-M5s

La corsa al Campidoglio si arricchisce di un altro candidato: Stefano Fassina, uno dei leader di Sinistra Italiana, ha annunciato stasera che correrà per la poltrona a sindaco. Lo ha fatto da Ostia, dal litorale romano travolto dallo tsunami Mafia Capitale: proprio dove, lui stesso ammette, «è più profonda la ferita alla legalità». Critico sulla gestione dell’affaire Marino da parte del Pd e di Renzi, Fassina ha annunciato che il dialogo con l’ex sindaco e i suoi sostenitori continuerà e, in caso non si arrivasse al ballottaggio, non ha escluso la possibilità di sostenere un candidato 5 Stelle. Priorità della sua campagna elettorale, partecipazione e periferie. Ed è proprio a Ostia che oggi è scoppiata la polemica tra Pd e M5s: la scintilla è stato il sequestro, per la presenza di abusi edilizi, dello stabilimento balneare riconducibile al presidente dell’Assobalneari Renato Papagni, «uno di quegli ‘imprenditori coraggiosì che i grillini incontravano a porte chiuse», scrive tagliente su twitter il presidente del Pd e commissario del partito di Roma, Matteo Orfini. A rispondergli, a suon di tweet, è stata la deputata romana del M5S Roberta Lombardi: «Orfini vale poco pure come calunniatore. Lo preferiamo quando scodinzola. A Roma e Ostia gli anticorpi li porta il M5S». Ma Pina Maturani, vice presidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama, rincara la dose: «Il M5S, che tanto ha difeso personaggi come Renato Papagni, titolare dello stabilimento sequestrato oggi per gravi abusi edilizi, ha ben poco da recriminare». E così Andrea Romano, deputato del Pd: «Gli esponenti romani del M5S sono imbarazzanti: prima si sono distinti come beniamini del clan Spada di Ostia, adesso, anzichè tacere, spiccano per la volgarità degli insulti verso Matteo Orfini». Domani è il giorno di Francesco Rutelli che darà vita ad una sorta di «Leopolda» romana, con una platea variegata e trasversale: da Alfio Marchini, unico candidato sindaco già su piazza, a Roberto Morassut, che potrebbe partecipare ad eventuali primarie dem per lo stesso ruolo. L’obiettivo è quello di iniziare a pianificare la «la riscossa» della Capitale. Ci saranno molti esponenti del centrosinistra«, ma anche »tante personalità ancora non schierate«, sottolinea Rutelli, non nascondendo le sue simpatie per Marchini. E non mancheranno domande sul sequestro di Ostia a Marcello De Vito, ex capogruppo del M5S in Campidoglio e tra i papabili della corsa pentastellata a Palazzo Senatorio, che promuove un incontro nel quartiere San Lorenzo. Un meeting che già guarda a »come trasformeremo Roma«. »Iniziamo ad esporre alcune linee programmatiche del M5S per la città – spiega De Vito – dalla trasparenza alla lotta alla corruzione fino al recupero di risorse, per dare ai cittadini che pagano le tasse più alte di Italia dei servizi commisurati e degni di questo nome. Nei prossimi giorni presenteremo il programma in rete per recepire istanze e priorità«. Pippo Civati, leader del movimento ‘Possibilè, ha già fatto il suo endorsement per il radicale Riccardo Magi, battagliero consigliere comunale di Roma. Nel campo del centrodestra, invece, a spiccare è ancora la divisione tra chi vorrebbe appoggiare Alfio Marchini e chi Giorgia Meloni: il rischio di una spaccatura finale esiste.

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