De Filippo, addio a Luca. Giuffré: "Finisce grande dinastia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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De Filippo, addio a Luca. Giuffré: “Finisce grande dinastia”

«Con Luca finiscono i grandi De Filippo. È ingiusto: lui doveva restare al mondo, non io a 87 anni». Così Carlo Giuffrè arriva al Teatro Argentina a rendere l’ultimo saluto all’amico e collega Luca De Filippo, scomparso venerdì a 67 anni. «È curioso il nostro destino – ricorda Giuffrè – io entravo in compagnia con il padre e lui usciva. Non abbiamo mai recitato insieme, ma ci chiamavamo sempre e ci sentivamo continuamente in questi anni. L’ultima volta, per un’attrice napoletana a cui voleva assegnare una commedia. Io non ero d’accordo sulla scelta e così ci confrontavamo. Aveva 20 anni meno di me, non era molto espansivo, ma serio ed educato. Anche generoso, perchè in questi anni mi ha sempre concesso di interpretare tutte le commedie di suo padre Eduardo. Mi diede anche ‘Natale in casa Cupiellò», forse il testo più emblematico di Eduardo, al tempo recitato anche insieme a Luca, proprio nel ruolo di padre e figlio. «In scena – prosegue – era bravo come il padre. Gli assomigliava anche molto». Ma Giuffrè e Luca De Filippo per anni sono anche stati al centro di una «diatriba» tra due diverse tifoserie di spettatori: chi sosteneva che fosse Carlo Giuffrè il vero e unico erede di Eduardo, e chi invece tifava per Luca, che negli anni aveva saputo trovare una sua forte personalità nel confronto con il repertorio del padre. «Sì, è vero – risponde sorridendo Giuffrè – ma quel duello fra noi non c’è mai stato. Ci legavano affetto e stima reciproca. Gli volevo molto bene e lui doveva stare al mondo oggi. Con Luca sono finiti tutti i grandi De Filippo».

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