Roma, dopo il Barca tonfo in casa contro l'Atalanta. Garcia: "Io non mollo", Sabatini assicura: "Resta" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, dopo il Barca tonfo in casa contro l’Atalanta. Garcia: “Io non mollo”, Sabatini assicura: “Resta”

– Rudi Garcia aveva annunciato una Roma arrabbiata per la figuraccia col Barcellona e promesso una pronta riscossa. Evidentemente gli manca il polso della squadra, scesa in campo contro l’Atalanta senza nerbo e senza gioco, meritando la netta sconfitta per 2-0 frutto della peggior prestazione stagionale in campionato. Un ko pesante, contro una squadra che non segnava da tre giornate, che ha messo a nudo gravi manchevolezze difensive e sterilità offensiva quando vengono a mancare Gervinho e Salah. Poco ha aiutato il già debole carattere dei giallorossi un Olimpico quasi spettrale, muto e gelido non solo per la temperatura, con la tifoseria che si è accesa unicamente quando, alla fine del primo e del secondo tempo, ha fischiato sonoramente squadra e tecnico. Si prospetta una settimana difficile per il francese, già nel mirino della società e della critica. Dovrà dare una sterzata netta prima della trasferta di domenica a Torino e soprattutto della decisiva sfida di Champions con il Bate Borisov. Giocando così, gli ottavi sarebbero un miraggio. Le mosse odierne di Garcia non hanno avuto alcun effetto: ha messo mano alla difesa, recuperando in porta il 38enne De Sanctis al posto di Szczesny, relegato in panchina insieme con Ruediger, avvicendato a sua volta da Castan, quasi mai utilizzato quest’anno. Rispetto alla gara del Camp Nou, la fascia destra è stata riaffidata a Florenzi. Con De Rossi guarito a far perno a centrocampo, in attacco il tridente Iturbe, Dzeko e Iago Falque. Il risultato non è stato quello atteso, dato che la retroguardia ha fatto acqua da tutte le parti. De Rossi non ha inciso, Nainggolan ha spinto poco, Pjanic era distratto e poco preciso mentre in avanti, con Iturbe confusionario, gli altri due hanno deluso completamente. Reja, che con la Roma ha un conto aperto, ha preferito Cigarini a De Roon al centro e sopperito all’assenza al’ultimo minuto di Pinilla con Denis, schierati davanti a Maxi Moralez e Gomez. E proprio il Papu Gomez ha castigato i giallorossi alla fine di un primo tempo di rara bruttezza, proprio, quando sembrava che la Roma si fosse svegliata dalla catalessi grazie ad un paio di giocate più precise e alle conclusioni pericolose di Dzeko al 35′ e Iturbe un minuto dopo. È stato proprio Digne, uno dei più attivi fino ad allora tra i giallorossi sulla fascia sinistra, a regalare all’argentino una palla d’oro sbagliando disimpegno. Gomez, alla quarta rete stagionale, e la quarta alla Roma, non ha sprecato l’occasione. Nella ripresa, la Roma ha aumentato il ritmo, sfiorando il gol all’8′, quando Cigarini ha salvato sulla linea un colpo di testa di Pjanic deviati da Paletta. Al 16′ però è stato De Sanctis a evitare il 2-0 parando alla grande su Moralez lanciato a rete, in fuorigioco non segnalato. Garcia ha tolto l’inutile Falque per il giovane Sadiq e quindi Florenzi per inserire Maicon, ma la musica è cambiata poco. Il gioco è continuato a latitare, la squadra spezzata in due si trovava spesso scoperta alle ripartenze degli atalantini. L’inevitabile è accaduto al 36′, quando Maicon ha abbattuto in area Gomez ed è stato espulso, mentre Denis ha siglato il raddoppio chiudendo la partita. Festa Atalanta che sale a 21 punti, mentre è buio all’Olimpico dopo la prima sconfitta interna. La Roma, ferma a 27, vede avvicinarsi il Milan e magari anche la Juve, sperando intanto che i due posticipi di domani non allunghino troppo la classifica. «Se ho mai pensato alle dimissioni? Vuol dire conoscermi male pensare questa cosa. È una settimana brutta, sono deluso e arrabbiato, ma non mollerò. Sono un combattente e non sarà una sconfitta ad abbattermi: ho altre battaglie da affrontare a cominciare dalla prossima partita di campionato». Rudi Garcia tira dritto dopo il ko interno per 2-0 con l’Atalanta che aggrava ancor di più la situazione della Roma, già reduce dall’umiliante 6-1 subito a Barcellona. Il tecnico francese non si nasconde ma allo stesso tempo invita a guardare avanti: «Mi prendo le mie responsabilità, ma dobbiamo restare uniti per superare questo brutto momento. Come? Lavorando stando zitti, e tirando fuori il meglio. Sono sicuro che il cielo blu è dietro alle nuvole di questo momento». Momento che Garcia sa bene essere molto delicato: «Non abbiamo fatto una grande partita, c’è poco da salvare – ammette -. Non avevamo le gambe, abbiamo regalato il primo gol, e nella ripresa ci siamo spenti. Adesso però è mio compito dire nello spogliatoio di tenere alta la testa. Bisogna lavorare con umiltà e intensità, ripartite con la coesione giusta, solo così torneremo a vincere». Ovviamente la situazione non lascia serena la dirigenza che, per bocca del ds Sabatini, si mostra preoccupata ma intenzionata al tempo stesso a non cambiare la guida tecnica: «Il momento è drammatico, dobbiamo tutti prenderci le nostre responsabilità, ma Garcia sta facendo bene il suo lavoro, non è fortunato in questo momento. Non c’è solo lui sul banco degli imputati, ci sono anche società e calciatori, tutti insieme. Non serve individuare un colpevole e scaricarlo. L’allenatore rimane e insieme troveremo una soluzione». Il totonomi di possibili sostituti è già partito, da Spalletti a Prandelli passando per Mazzarri (ovvero tutti i ‘liberì) anche se prima della partita Sabatini era stato costretto a smentire di aver contattato Di Francesco: nome evidemente buono per la prossima stagione. «Date per sicuro che quando Pallotta arriverà deciderà su Garcia? Semmai, deciderà con Garcia…- ha aggiunto Sabatini – Dico che il nostro tecnico resta non per arroganza, anche se magari lo sono pure: ma non mi risulta che il presidente abbia di questi pensieri, a meno non li abbia maturati nelle ultime due ore. Se li avesse, li saprei, visto che sono il direttore sportivo». Aria di difesa, anche personale. «Non credo ai calciatori che fanno fuori l’allenatore con prestazioni sbagliate, è un’ipotesi che non prendo in considerazione – aggiunge quindi il ds -. Se sarà decisiva la gara col Bate Borisov in Champions League? Pallotta non verrà qui per tagliare la testa al tecnico. Il presidente non ha mai avuto riserve sull’allenatore, e non credo siano maturate nelle ultime due ore». L’obiettivo della Roma, sottolinea Sabatini, adesso è uno solo: «Non dobbiamo sbragare come in passato, ma io ho fiducia in questa squadra, in questo allenatore e in questa società». Il timore di un nuovo blackout, sulla falsariga di quanto avvenuto nella passata stagione dopo il tracollo col Bayern Monaco, è però vivo nella testa dei giocatori. «Spero che la gara col Barcellona non ci abbia lasciato un pò di trambusto in testa… – le parole di De Rossi -. Lo scorso anno siamo usciti da questa situazione arrivando poi al secondo posto, ora dobbiamo ripeterci. C’è da migliorare perchè le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti, ma dobbiamo restare uniti, se ci sfaldiamo cercando alibi o colpevoli facciamo il botto come lo scorso anno». Ecco perchè non scarica Garcia: «Sarebbe da infami dare tutte le colpe all’allenatore perchè in campo ci andiamo noi e siamo abbastanza grandi per prenderci le nostre responsabilità – conclude -. Le colpe le dividiamo, non le accolliamo tutte a lui».

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