Nasce Verba, l'app social per l'Appia antica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Nasce Verba, l’app social per l’Appia antica

Far conoscere l’Appia Antica, rendendola più raggiungile e raccontando la sua storia e le sue storie. Nella città di Roma nascono due progetti promossi dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma: «Verba», un’applicazione per supporti digitali con storie, racconti e informazioni e, al tempo stesso, primo social network audio georeferenziato, e una campagna informativa sulle nove linee urbane che consentono di raggiungere facilmente il sito archeologico risalente al IV secolo a.C. L’applicazione gratuita per smartphone e tablet, già disponibile per Android e a breve attiva anche su dispositivi Apple, «è una guida interattiva che racconta, in italiano e in inglese e con intermezzi musicali, la storia dell’Appia Antica e informazioni su ciò che non è visibile, attraverso la narrazione di accadimenti contemporanei correlati all’area archeologica», ha spiegato il direttore dell’Appia Antica Rita Paris durante la presentazione dei progetti a Roma. Un lavoro «di circa un anno, per far immergere il visitatore nella storia», attraverso settanta contenuti tra testi autoriali e testi esplicativi di cinque aree di interesse: la via Appia, Capo di Bove, Cecilia Metella, Santa Maria Nova e Villa dei Quintili. C’è di più: ai racconti basati su fonti storiche si aggiunge uno scambio di informazioni e di commenti tra gli utenti che, localizzati nello spazio georeferenziato, possono intervenire inviandosi messaggi audio. «Verba» è «un’impresa importante e significativa» per il linguista Tullio De Mauro che, ricordando le parole di Italo Calvino, ha spiegato che nel comunicare «bisogna essere un pò strabici e rivolgere un occhio su quello che scriviamo e un occhio sulle persone a cui ci rivolgiamo. Molto spesso chi si muove su un’area di alta specializzazione è poco strabico e non si rende conto che certe parole, certe espressioni per lui ovvie sono oscure e misteriose per gli altri – ha detto -. Qui siamo in presenza di un esperimento, un tentativo di forzare i limiti della comunicazione ordinaria per spiegare una parte saliente dei significati dell’Appia Antica scegliendo parole di alta frequenza, del vocabolario di base, per consentirne a tutti la leggibilità. Questa, oltre all’utilizzo della più moderna tecnologia, è la grande scommessa del progetto». Dal 15 dicembre, inoltre, la bellezza e la fruibilità dell’Appia Antica saranno promosse sui media da una campagna divulgativa, volta a limitare il traffico privato e a informare i cittadini su come raggiungerla utilizzando nove linee dei mezzi pubblici: 118, 218, 654, 660, 663, 664, 720, 765 e 789. «L’Appia Antica – ha detto il soprintendente Francesco Prosperetti – non è un museo, è molto di più: è un pezzo importante e simbolico per Roma, dove la gente vive e dove la speranza della salvezza di una testimonianza diversa della storia della città si tocca con mano nei suoi difetti e nelle sue bellezze. Combattiamo ogni giorno per cercare di rimediare alle crisi e agli incidenti della storia e di valorizzare, nel senso di aprire all’uso della città porzioni sempre maggiori di questo straordinario patrimonio, di condividerne i valori pubblici».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login