Giubileo da incubo per i disabili. Ma riapre l'ostello a Termini | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo da incubo per i disabili. Ma riapre l’ostello a Termini

– Nella Capitale del Giubileo, percorsi e attraversamenti pedonali sono «appena sufficienti», «non sono sicuri» e per i disabili «gli standard di accessibilità sono insoddisfacenti». I mezzi pubblici poi «compromettono il diritto alla mobilità»: il 26% degli autobus non sono idonei, solo il 39% delle stazioni della Metro A sono accessibili ai portatori di handicap. È l’impietoso risultato di «Percorrere ed attraversare a Roma: non è per tutti» studio della Fondazione Filippo Caracciolo e di ACI (Automobile Club d’Italia) che annuncia: «è il primo passo per un progetto più ampio» per «favorire la realizzazione di un manuale di progettazione di itinerari pedonali urbani che consenta a tutti di muoversi in autonomia e sicurezza». Lo studio ha esaminato 17 tratte pedonali e 14 attraversamenti tra la stazione Termini e la Basilica di Santa Maria Maggiore, partenza del Cammino Mariano ?per i pellegrini. Il percorso migliore è su via Gioberti tra via Amendola e via Principe Amedeo; il peggiore, sempre su via Gioberti, da Piazza S. Maria Maggiore a via Principe Amedeo. L’attraversamento pedonale migliore è in via Amendola, il più scarso in piazza S. Maria Maggiore. Le grandi criticità: carenze progettuali (barriere come pali della luce, pavimenti non eccellenti, scarsa visibilità notturna) e inadempienze gestionali (bancarelle, tavolini, cartelloni e veicoli in sosta irregolare; scarsa manutenzione della segnaletica; pulizia inadeguata). Per gli standard di sicurezza offerti ai disabili e in particolare ai ciechi che in Italia sono circa 130mila (1 ogni 450 persone), il 31% dei tram non è idoneo; se metro B e B1 sono totalmente fruibili, solo il 50% delle stazioni ferroviarie Roma-Lido e Roma-Viterbo è agibile per i disabili motori (85% per chi ha impedimenti visivi). Inoltre i percorsi pedonali sono discontinui e non protetti, con pavimentazione tattile scarsa o assente, le informazioni non sempre corrette. Per questo conclude ACI «è stato fondamentale il contributo del dr. Giammario Mascolo, docente e psicoterapeuta, cieco dalla nascita». A due giorni dall’apertura del Giubileo riaprono l’ostello «Don Luigi Di Liegro» e la mensa «San Giovanni Paolo II» alla Stazione Termini di Roma. Le due strutture di accoglienza della Caritas diocesana di Roma sono state inaugurate oggi dopo i lavori di ristrutturazione e riqualificazione iniziati nel 2010. Nel corso della cerimonia è stata svelata anche la Porta Santa della Carita?, opera dell’artista padre Marko Ivan Rupnik, che Papa Francesco varchera? il prossimo 18 dicembre. «Auguri a questa bella e grande cosa di Roma», ha auspicato il cardinale vicario Agostino Vallini, dopo il taglio del nastro. «Spero che questa casa diventi il focolare della speranza».«Sono molto contento che dopo tanti anni ce l’abbiamo fatta. La riapertura di questo luogo ci aiuta ad entrare nel modo giusto e corretto nell’anno Giubilare vivendo fino in fondo il messaggio di Papa Francesco». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti durante l’inaugurazione dell’Ostello e della Mensa della Caritas riaperti dopo i lavori di ristrutturazione. «Nei mesi scorsi tutti ci siamo preoccupati di creare le condizioni migliori affinchè il suo messaggio potesse dispiegarsi in tutta la sua potenza – spiega – E quello di oggi è un segnale molto importante in questo momento di grande riflessione spirituale. Poi è una giornata importante perchè l’ostello è parte del cuore di Roma e deve continuare a vivere e pulsare in modo potente. La qualità della città dipende dalle relazioni umane che si creano e l’ostello è stato in questi anni un anticorpo affinchè Roma vivesse in modo migliore e diventasse più umana, gentile, solidale. Della presenza di questo luogo ne hanno beneficiato tutti».

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