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Lazio beffata al minuto 93: con la Samp è 1-1. Pioli: “Io a rischio? Decide la società”

A cinque giorni di distanza dal mediocre spettacolo di Roma-Bate Borisov, un’altra sonora salva di fischi si leva dagli spalti del (deserto) stadio Olimpico. Stavolta a sfogarsi contro i propri beniamini sono i pochi tifosi della Lazio che hanno deciso di seguire dal vivo la loro squadra impegnata nel posticipo contro la Samp reduce da tre sconfitte consecutive. Per i biancocelesti questa bruttissima partita, peggiore come spettacolo perfino di quella di Champions che l’aveva preceduta in questo impianto, si è rivelata una beffa atroce. Al 33′ st la Lazio era infatti riuscita ad andare in vantaggio con un bel colpo di testa del subentrato Matri, su cross dalla sinistra di Radu, e la vittoria, che a Formello manca da quasi due mesi, sembrava a portata di mano. Invece al 93′ Berisha (a sua volta entrato al posto dell’infortunato Marchetti) era stato costretto a placcare Muriel fuori area e la successiva punizione di Zukanovic, con deviazione decisiva di Felipe Anderson (in lacrime a fine partita), regalava ai doriani un pareggio ormai insperato,festeggiato con mille abbracci i campo e con un’espressione stralunata del presidente Ferrero in tribuna: per lui è la prima volta che riesce a fare punti contro il collega Lotito. Primo punto anche per Montella da allenatore dei blucerchiati. Per la Samp è un brodino, per la Lazio del capitano Biglia di nuovo in lacrime un’altra occasione sprecata. Ma frutto di una pochezza tecnica che è stata la caratteristica di questa squallida partita che mai come oggi ha dato ragione agli assenti. A farla da padrone sono state la mancanza di idee, da una parte e dall’altra, e la paura di perdere di entrambe le squadre, alle prese con un’involuzione tecnica che sta facendo spegnere ogni sogno ai laziali e rischiare le sabbie mobili della retrocessione ai doriani. Così il match dell’Olimpico, ricco oltre che noia dei soliti cori anti-Lotito, è stato lo specchio fedele del loro momento, con Marchetti inattivo fino al momento dell’infortunio e quindi senza voto, mentre la Lazio arrancava con Candreva, esibitosi in una serie di conclusioni sbagliate dalla distanza e in un gesto di nervosismo che lo ha portato a scagliare un pallone fuori campo, colpendo un fotografo. Prima dei gol c’era stata un’unica emozione, quella del 29′ pt quando un ‘flipper’ in area, con incertezza di Gentiletti, si era concluso con un rimpallo su Cassano e poi con la palla di un soffio a lato. Per il resto il nulla, questo è un posticipo da dimenticare in fretta, oltre che spot dell’anticalcio. Di sicuro c’è che Lazio e Samp non sembrano aver risolto i loro problemi.- «Cosa mi è passato per la testa al gol di Zukanovic è facile immaginarlo. Paghiamo care delle leggerezze. Ho lavorato con concentrazione e attenzione come hanno fatto i ragazzi: è incredibile come lavoriamo bene in settimana e come diventa tutto complicato in partita»: Stefano Pioli commenta così a Premium Sport il pareggio con la Samp. «È un momento di difficoltà – prosegue – ma dobbiamo anche saper fare di più. La partita ce l’avevamo in mano e ci servivano i tre punti. Fino a oggi ho sentito la fiducia della società e dei miei giocatori: da domani torno a lavorare, poi la società deciderà la soluzione migliore per tutti». Vittoria rimandata. Il posticipo tra Lazio e Sampdoria fa felice (a metà) soltanto Montella che conquista il suo primo punto in blucerchiato. Pioli, invece, vede sfumare in pieno recupero un successo che manca dal 25 ottobre (Lazio-Torino, 3-0), tra le lacrime a fine gara dei calciatori biancocelesti. «È normale sia così. È un gruppo consapevole e sta soffrendo questa situazione. Ne vuole venir fuori ma fa fatica a reagire. Non è stata sfortuna, non abbiamo vinto per colpa nostra – dice Pioli -. Avevamo trovato il gol vantaggio e sapevamo quanto importante era la vittoria». E, invece, la squadra è sembrata timorosa di non riuscire a portare a casa il risultato. «In questo momento la testa è pesante, non abbiamo il massimo della serenità, è inevitabile. Ci stiamo esprimendo al di sotto delle nostre aspettative – spiega l’allenatore -. Non abbiamo avuto la forza di stringere il pugno di una partita che avevamo in mano». La squadra resta in ritiro, la sua panchina, invece, sempre in bilico (Guidolin, Brocchi e De Canio i più gettonati a sostituirlo), con il ds Tare e Lotito che nel post partita hanno discusso negli spogliatoi. «Fino ad oggi ho sentito la fiducia di società e gruppo, domani sarò a lavorare poi decideranno la cosa migliore per tutti – aggiunge Pioli -. La squadra mi sta seguendo in tutte le situazioni, la cosa che mi dispiace più è che non riusciamo a mettere sul campo il lavoro settimanale. Non sono assolutamente demoralizzato, sono deluso, ma penso ci siano le possibilità per invertire la rotta». «C’è grande rammarico perchè è stata una partita dominata dall’inizio alla fine – dice Matri, autore del gol biancoceleste -. Subiamo un tiro ed è gol, è un periodo così. Adesso contano i risultati, la prestazione c’è stata, il punteggio no. La panchina di Pioli per noi non è in discussione, continueremo a giocare per lui e per questa Lazio. La fiducia? Si trova solo con i risultati. Abbiamo 20 punti e la situazione non è bella. C’è bisogno anche di una partita sporca che porti i 3 punti». Di umore diverso Montella. «Sicuramente questo pareggio vale più di una vittoria – riconosce il blucerchiato -, ho trovato una squadra. Ha avuto l’atteggiamento compatto, sicuramente non meritavamo sconfitta. Quando abbiamo subito il gol, mi è caduto il mondo addosso. Ma ho avuto una reazione da tutti, questo atteggiamento deve accompagnarci sempre. Questo punto ci dà la consapevolezza che la strada è quella giusta». Soddisfatto anche il presidente Ferrero: «è il primo punto di Montella? Questo il primo, poi ci sarà il quarto e il settimo. Lazio in crisi? In crisi ci vanno i matrimoni non le squadre».

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