Capodanno, mancano i soldi a rischio il concertone a Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Capodanno, mancano i soldi a rischio il concertone a Roma

Per la prima volta in vent’anni Roma potrebbe non salutare l’ultimo dell’anno con il tradizionale Concertone di Capodanno. A questo starebbe pensando il commissario straordinario del Comune di Roma Francesco Paolo Tronca in virtù del fatto che non ci sono soldi e che una decisione del genere, fare o meno il Concertone, la deve prendere un politico eletto dai cittadini e non un tecnico, come lui è. Le reazioni non si sono fatte attendere e arrivano dal centrosinistra in primis, tra appelli accorati e dure considerazioni politiche sulla gestione della Capitale, dove troppo spazio viene conferito al Giubileo e poco alle esigenze quotidiane della città. Chi spara a zero, e non risparmia nemmeno il premier, è l’esponente di Sel Gianluca Peciola: «C’è un commissario che si sta occupando soltanto del Giubileo. Roma è in sofferenza. Su ogni fronte, dalla cultura alla mobilità e alla cura della città, il governo Renzi su Roma, ad oggi, è un vero fallimento. Altri sei mesi così e saremo costretti ad autoamministrarci. Tronca si faccia aiutare. Roma non è soltanto il Giubileo». Gli ex consiglieri del Pd capitolino chiedono a Tronca di «non spengere la città a Capodanno. Si dia modo ai romani e alle romane di vivere in quelle strade e in quelle piazze che, proprio alla fine dell’anno, sono animate da eventi e appuntamenti». E ricordano: «Solo pochi giorni fa è stato il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, a dire che la paura si sconfigge con la cultura e oggi Roma corre il rischio di spegnersi in una delle notti più lunghe dell’anno. Ribadiamo l’appello perchè questo non avvenga, anche a fronte di un regolare bando che ha visto la partecipazione e l’entusiasmo di tante organizzazione culturali. Il danno arrecato a Roma sarebbe enorme, non solo in termini di credibilità, ma anche per un vuoto culturale e commerciale che la città non merita». I Verdi lanciano una proposta che metterebbe d’accordo tutti, salvaguardando il Concertone ed evitando sprechi: «Perchè rinunciare al concerto di fine anno quando i ragazzi del Santa Cecilia probabilmente sarebbero entusiasti di suonare gratis il 31 dicembre? – dice il portavoce Gianfranco Mascia – Non servirebbe nessun impianto acustico, magari si potrebbe approntare un palco in piazza del Popolo o ai Fori Imperiali coprendo i costi vivi con una sottoscrizione popolare».

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