Morì dopo una rapina, il procuratore chiede l'ergastolo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Morì dopo una rapina, il procuratore chiede l’ergastolo

Riqualificare in omicidio volontario il reato sentenziato in primo grado e emettere una condanna all’ergastolo. È la richiesta del Pg Antonia Giammaria al processo d’appello che vede Marius Vasile Juchi, romeno di 31 anni, accusato di avere avuto responsabilità in una rapina in casa in cui esiti nel 2014, a Civitella San Paolo (Roma), portarono alla morte un’anziana di 84 anni. Nel marzo dello scorso anno Vasile era stato condannato a 16 anni di reclusione dalla I Corte d’assise di Roma per omicidio preterintenzionale e rapina. Era il 6 ottobre 2013 quando, secondo l’accusa, nel cuore della notte due romeni s’introdussero in casa di Paola Taverna, a Civitella San Paolo. Colpendola in varie parti del corpo, s’impossessarono di due televisori, mille euro in contanti e alcuni oggetti d’oro. La donna morì cinque mesi dopo in ospedale. Il giorno dopo, i carabinieri eseguirono il fermo d’indiziato di delitto nei confronti di due romeni, Marius Vasile Juchi e Ciprian Florin Coscodar (quest’ultimo ha definito la sua posizione processuale col rito abbreviato, condannato a 14 anni di reclusione, con sentenza confermata in appello). Secondo l’accusa, i due, nel cuore della notte, entrarono nell’abitazione dell’anziana facendosi aprire la porta con un futile pretesto; e, una volta dentro casa, la immobilizzarono e la colpirono con calci e pugni. I carabinieri riuscirono a recuperare la refurtiva in casa di Vasile; mentre, secondo quanto al tempo si apprese, a casa di Coscodar trovarono i bagagli pronti. Oggi, davanti alla III Corte d’assise d’appello, l’inizio del processo d’appello per Vasile; a inizio febbraio la sentenza di secondo grado.

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