Minisindaci Sel: "Da Renzi e Zingaretti ko al dialogo con il Pd". Salta il confronto del 23 gennaio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Minisindaci Sel: “Da Renzi e Zingaretti ko al dialogo con il Pd”. Salta il confronto del 23 gennaio

«Sel condivide quanto hanno detto Catarci e Fantino. Con il loro annuncio secondo me quell’ assemblea del 23 ‘non c’è piu», a causa di una decisione presa dal Pd di Renzi«. Così il segretario romano di Sel Paolo Cento. A chi gli chiedeva una opinione sul fatto che altri amministratori di Sel, come vicepresidenti e consiglieri di Municipio, potrebbero partecipare all’evento, Cento ha risposto: »Con l’annuncio di Catarci e Fantino quell’iniziativa diventa una iniziativa del Pd, sempre che venga confermata. Cambia di natura e si configura come una manifestazione del Pd«. Nell’evento del Brancaccio »dal punto di vista politico andava definito il campo largo costruito dagli amministratori locali dove il centrosinistra governava, ma l’iniziativa è stata demolita con il procedere sulla candidatura di Giachetti, persona stimabile, ma qui siamo al renzismo calato sulla Capitale«.«Il duplice colpo assestato in sequenza da Renzi e Zingaretti vanifica le prove di dialogo plurale incoraggiate dai Presidenti dei Municipi, togliendo senso e prospettiva all’iniziativa #perRoma del 23 gennaio». Così i minisindaci di Sel, Andrea Catarci e Susi Fantino, che hanno deciso di non partecipare all’iniziativa organizzata dai presidenti dei Municipi di Roma al Teatro Brancaccio. «Lo schema renziano all’insegna dell’autocrazia è imposto a tutte le sfere territoriali del Pd – spiegano – Infatti, mentre i dissidenti romani si limitano a preparare qualche candidatura subalterna in Primarie addomesticate, il Presidente Zingaretti risponde ‘obbediscò senza se e senza ma all’investitura dell’uomo solo al comando. Va ribadito, peraltro, che il tema non è Roberto Giachetti ma l’idea malsana che sacrifica la specificità romana alle logiche fiorentine e nazionali». «L’iniziativa dei minisindaci ora è ancor più necessaria. Ha più senso di prima farla. E non andarci è un errore». Così il deputato del Pd Marco Miccoli commenta il forfait dato dai minisindaci di Sel all’iniziativa organizzata dai presidenti dei Municipi di Roma il 23 gennaio al Teatro Brancaccio.«Sono molto dispiaciuta del fatto che Andrea Catarci e Susana Fantino, i due presidenti di Municipio esponenti di Sel, abbiano deciso di non essere presenti il 23 prossimo al Brancaccio». Così la presidente del Municipio Roma I Centro Sabrina Alfonsi, tra le promotrici dell’appuntamento convocato dai presidenti dei Municipi di Roma per il prossimo 23 gennaio al Teatro Brancaccio. «Subito dopo essere stata annunciata – aggiunge – l’iniziativa #perRoma ha già avuto il merito di dare l’avvio alla discussione in città sia sul programma di governo che sulle alleanze per la costruzione di un campo largo all’interno del centrosinistra, con il quale provare a vincere le prossime elezioni a Roma. Rispetto alla chiusura iniziale – prosegue – negli ultimi giorni ci sono stati segnali di apertura al confronto: dalla lettera aperta di Stefano Fassina, che ho molto apprezzatom con i punti programmatici sui quali invita a discutere e tra i quali ritengo ci siano alcune delle vere priorità della città, fino alla sua disponibilità a ridiscutere tutto nel caso in cui prendesse corpo l’ipotesi della lista civica del centrosinistra avanzata da Walter Tocci. Così come la richiesta di primarie di coalizione avanzata da Roberto Giachetti e il suo invito all’ex sindaco Marino a partecipare. Per questo – conclude Alfonsi – ritengo che l’iniziativa del Brancaccio, con il contributo che può venire dagli amministratori locali che in questi tre anni si sono misurati con i problemi della città, in un confronto continuo con i cittadini e le forze produttive e sociali, resti fondamentale per continuare il dibattito su come si governerà Roma nei prossimi anni». «Mi pare che Tocci abbia voluto mettere una proposta sul campo che è stata bocciata dal Pd. Sel continua a dare una disponibilità al confronto sulla proposta Tocci, mi sembra che quella sia una proposta su cui provare a tenere insieme non più il ‘modello Romà che non c’è più, ma il popolo del centrosinistra, un popolo ampio e che a Sel sta a cuore. Le proposte messe in campo da Tocci sono proposte che Sel, con Fassina che resta il nostro candidato, è disponibile a valutare e a discutere tutte». Così il segretario romano di Sel Paolo Cento sulla proposta del deputato Pd Walter Tocci, rilanciata da Gianni Cuperlo, di una lista civica del centrosinistra senza il simbolo del Pd per le amministrative romane. Proposta già bocciata dal vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e dal commissario del Pd romano Matteo Orfini. «L’idea di Walter Tocci è comprensibile, ma non la credo praticabile. Per cultura politica non ce la faccio a pensare di correre senza simbolo». Così il deputato del Pd ed ex segretario dei dem a Roma Marco Miccoli commenta la proposta, avanzata nei giorni scorsi dal collega del suo partito Walter Tocci, di mettere da parte il simbolo del Pd e presentarsi nella corsa al Campidoglio con una lista civica del centrosinistra.

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