Boxe, De Carolis: "Impegno di tutti per rilanciare lo sport" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Boxe, De Carolis: “Impegno di tutti per rilanciare lo sport”

«Sono molto onorato e veramente contento di poter promuovere il mio sport e lo sport in generale. Questa è la dimostrazione del fatto che se c’è un lavoro e un impegno da parte di tutti, i risultati poi arrivano e spero che questo possa essere da esempio per gli altri miei colleghi ma soprattutto per i ragazzi che verranno dopo di noi. Bisogna dare sempre il 100 per cento anche con un aiuto in più da parte delle istituzioni che ringrazio comunque per questo riconoscimento e spero che più avanti la collaborazione possa essere ancora più stretta». Lo ha detto detto il campione mondiale WBA Giovanni DeCarolis a margine della premiazione avvenuta in Regione. «Io spero che la mia vittoria possa essere di gran contributo. Se questo poi possa funzionare da volano…potrebbe esserlo – ha aggiunto De Carolis . Gli addetti ai lavori stanno facendo il massimo già da un po di tempo. Io posso essere un esempio tra tanti ma il lavoro dietro le quinte è veramente tanto. Per me sono delle emozioni forti, non siamo abituati a questa visibilità, vorrei soltanto gestirla nel migliore dei modi e spero che ci sia un seguito non per me, ma per il movimento pugilistico italiano». A chi gli chiedeva quale fosse la considerazione del pugilato italiano nel mondo De Carolis ha risposto così: «Noi abbiamo una grande storia che viene riconosciuta ovunque, abbiamo i nostri grandi campioni, come Carnera, Benvenuti ma ce ne sono molti più recenti. Adesso però la situazione è diversa. All’estero veniamo visti come pugili di seconda fascia, perché il livello non è più quello di prima. Non c’è un’organizzazione forte dietro che negli ultimi periodi può aver investito in un certo modo. L’impegno c’è – ha sottolineato De Carolis – il problema è l’investimento da parte di TV e istituzioni che non crea quel giro che poi permette a noi di poter alzare il livello. Un pugile per poter essere un pugile di prima fascia, bisogna che si alleni dalla mattina alla sera, bisogna che lo faccia come professione e se dobbiamo trovare nel pugile la figura trainante, dobbiamo metterlo in condizione di poterlo essere. Nell’ultimo periodo non è stato così semplice. Se non c’è questa professionalità, l’alto livello si riesce a raggiungere in maniera complicata. Se invece com’è in Germania e in Inghilterra, dove c’è un giro e un interesse maggiore, è chiaro che i risultati arrivano, non perché la cosa sia legata ai soldi, ma c’è bisogno – ha concluso – di un impegno da parte di tutti.

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