Mafia capitale, il legale di Carminati: "Dalla procura metodi da far west" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, il legale di Carminati: “Dalla procura metodi da far west”

«Il crimine non si combatte con metodi criminali, a meno che non stiamo tornando ad una sorta di far west». Arriva dall’arringa difensiva nel processo d’appello al clan Fasciani, uno dei più influenti sul litorale di Ostia, il duro attacco dell’avvocato di Massimo Carminati al procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. Giosuè Naso, il legale che difende l’ex Nar nel processo Mafia Capitale, ha accusato il responsabile di piazzale Clodio di «applicare metodi investigativi e processuali tipici di città come Reggio Calabria». Immediata e serafica è arrivata la replica di Pignatone. «Per me contano le decisioni dei giudici di Roma e della Corte di Cassazione – ha detto – che hanno riconosciuto fondate le posizioni della Procura». Durante la requisitoria, Naso aveva detto che «questo processo fa parte di una certa operazione di politica giudiziaria nella quale c’è una regia inequivocabile del nuovo procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, che è venuto a Roma pensando che Roma fosse una grande Reggio Calabria». Il penalista ha attaccato anche il giornalista Lirio Abbate, soprannominandolo «Delirio Abbate» e citando la sua inchiesta pubblicata nel 2012 dall’Espresso sulla criminalità a Roma. «Abbate casualmente è di Palermo, casualmente ha lavorato a Palermo quando c’era Pignatone, casualmente frequenta ambienti frequentati da Pignatone», le parole dell’avvocato. Dichiarazioni forti quelle utilizzate dal penalista che si è spinto a dire che «il meccanismo istruttorio è quello con intercettazioni a catena: si individua un soggetto, che non è un frate trappista, può incarnare su di sé sospetti, gli si viviseziona l’esistenza e si comincia a intercettare ‘a strascico’ tutti quelli che si mettono in contatto con il soggetto, alla ricerca affannosa e disperata di un reato che il più delle volte si troverebbe anche, ci mancherebbe». E, rivolgendosi ai colleghi, ha avvertito: «Non vi illudete perché ciascuno di voi è sottoposto ad un controllo massiccio, continuo, invasivo, attraverso i telefoni personali, di studio e con microspie. Lo dico per esperienza personale. Il crimine non si combatte con metodi criminali, a meno che non stiamo tornando ad una sorta di far west».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login