AltaRoma, la Dea Atena di Renato Balestra | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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AltaRoma, la Dea Atena di Renato Balestra

È Atena, dea dell’Olimpo dell’arte e della sapienza, la creatura divina che sfila questa sera sulla passerella di Renato Balestra, nelle sale dell’ex Dogana San Lorenzo. Apparirà in pedana come una figura mitologica, altera e irraggiungibile nell’ abito-colonna che si rifà ai Templi dell’antica Grecia, splendente nel candore del bianco e nella luminosità dei ricami a traforo in vernice oro che si depositano sottoforme di volute corinzie, sulle spalle, sulle scollature e sui fianchi, effetto decoro-corazza di metallo. Quella di Balestra é una creatura divina anche quando indossa abiti leggeri, tutti plissettati, in un particolare color arancio spento, che vuole essere una rievocazione e un omaggio al sole della Grecia. È una figura femminile scintillante come un’apparizione anche negli accessori che indossa: alti bracciali in metallo oro e cristalli Swarovski che porta sull’avambraccio e sandali spuntati con tacchi a stiletto, ricoperti con la stessa resina d’oro lavorata ad intarsio, con cui il couturier ha decorato gli abiti. L’effetto di questo nuovo decoro inventato dallo stilista é comunque lo stesso del più nobile dei metalli. «Da ragazzo pensavo che la creatività con il tempo sarebbe finita – rivela Balestra nell’anteprima della sfilata – e invece mi ritrovo ad avere sempre idee nuove e a trovare soluzioni inedite nella costruzione dei capi. Stavolta – spiega Balestra – mi sono ispirato alla mitologia, al mondo classico descritto dall’arte greca antica, perché avevo bisogno di una collezione che rispettasse una certa pulizia delle forme. Ho puntato quindi su un’unica lavorazione dei tessuti che è la plissettatura». «I ricami, anche quelli sono una novità: volevo i decori in metallo d’oro, ma poi mi sono reso conto alle prove che erano pesanti e che potevano ferire che li indossava. Così ho trovato la soluzione con questa plastica, o resina, che lavorata con i cristalli mi sembra che dia lo stesso effetto dell’oro pur rimanendo più leggera». «Altra novità – conclude il couturier – sono le plissettature e i drappeggi che stavolta ho voluto sperimentare non sullo chiffon ma sul tulle». Preludio al gran finale della sfilata che prevede 35 outfits, come un idolo splendente, appare l’abito interamente ricamato di oro, abbagliante come il sole. La sposa é invece una figura ieratica, racchiusa in un abito bianco latte, finemente drappeggiato, avvolta in una grande mantello di pizzo prezioso e ricamato che si apre in due grandi ali di farfalla. Lo stilista infine annuncia che a marzo partirà per presentare la sua collezione all’estero in diversi paesi. Un tour che finirà ad agosto a Rio de Janeiro. «Mi piace viaggiare e incontrare gente nuova, mi ritengo fortunato per questo. Poi ho in cantiere anche un altro progetto che poco ha a che fare con la moda. Ma non voglio parlarne, sono molto superstizioso».

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