Lollobrigida sposata a sua insaputa: processo per truffa a Javier Rigau | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lollobrigida sposata a sua insaputa: processo per truffa a Javier Rigau

Truffa e falso ai danni di Gina Lollobrigida: sono le accuse contestate a Francisco Javier Rigau, un catalano di 46 anni con il quale la ‘bersagliera’ attraverso una falsa procura risulterebbe coniugata. Oggi la Lollobrigida, testimone e parte lesa nel processo conseguente alla querela presentata da lei il 18 aprile del 2012, ha ricordato la vicenda in tutti i suoi particolari. «Rigau -ha detto l’attrice- lo conobbi nel 2004 a una festa di beneficenza di Montecarlo. Ci siamo frequentati, abbiamo viaggiato insieme e pensato anche al matrimonio… era molto discreto… tra di noi non ci fu nulla di intimo. Poi nel 2006 decisi di non sposarlo più». L’attrice ha ricordato che lo chiamò da New York, «dove ero impegnata nei preparativi per il matrimonio. Dopo la telefonata sui giornali spagnoli apparve la notizia che era stato lui a lasciarmi e non io. Tagliai con lui ogni rapporto. Poi anni più tardi scoprii su internet che risultava sposato con me».  Gina Lollobrigida è stata sentita oggi in tribunale, a Roma, al processo sul presunto falso matrimonio contratto con il catalano Francisco Javier Rigau nel 2012. Quest’ultimo, 46 anni, è imputato ora per truffa in relazione alla falsa procura fatta firmare all’attrice per contrarre le nozze in Spagna. Secondo l’accusa Rigau avrebbe tratto un ingiusto profitto consistito nell’acquisizione piena dello status di coniuge e dei relativi diritti «Sono stata truffata. Ho conosciuto il signor Francisco Rigau nel 2004 a una festa di beneficenza a Montecarlo – ha detto la Lollo, 88 anni – ci siamo frequentati per un po’ di tempo e poi nel 2006 abbiamo deciso di sposarci. Di lui mi fidavo. Avrei organizzato un matrimonio in pompa magna a New York: ero in un momento brutto della mia vita, avevo dei problemi, volevo cambiare pagina. Poi capii che stavo sbagliando, ci ripensai, chiamai Rigau al telefono e gli dissi che non intendevo più fare nulla».

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