Camorra, blitz di polizia e finanza: arrestati esponenti del clan Moccia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Camorra, blitz di polizia e finanza: arrestati esponenti del clan Moccia infiltrati nel settore agroalimentare

I sette arrestati sono appartenenti ad un'organizzazione criminale operante nel settore ortofrutticolo e caseario. Nei confronti dei soggetti coinvolti è scattato anche il sequestro di beni per un valore di circa un milione

Uomini della Polizia e della Guardia di Finanza stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di presunti appartenenti ad un’organizzazione criminale operante nel settore ortofrutticolo e caseario di Roma e collegata ad un importante clan camorristico della provincia di Napoli. L’operazione è coordinata dalla Dda di Roma. Perquisizioni sono in corso in diverse regioni italiane.- Sono esponenti di vertice, affiliati e prestanome del clan Moccia i destinatari delle sette ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma nell’ambito dell’indagine condotta dalla squadra mobile di Roma e dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma nei confronti di un’organizzazione operante a Roma nel settore ortofrutticolo e delle mozzarelle. Nei confronti dei soggetti coinvolti è scattato anche il sequestro di beni per un valore di circa un milione. Si erano infiltrati nel settore della distribuzione agroalimentare di Roma e progettavano di espandersi sul mercato di Barcellona. Di questo si occupava l’organizzazione con a capo Luigi Moccia, sgominata stamani in un blitz di polizia e guardia di Finanza e che portato in carcere sette persone. Luigi Moccia stava anche progettando di espandersi nel settore alberghiero progettando l’acquisto di strutture peraltro già sequestrate preventivamente nel giugno 2013 e successivamente confiscate nel dicembre 2014. Il clan in questo settore prevedeva di investire circa 15 milioni di euro. In carcere sono finiti oltre a Luigi Moccia, 60 anni, Gennaro Moccia, 24 anni, e un altro suo omonimo di 44 anni. In cella sono finiti anche Carminantonio Capasso, di 29 anni, e Maria Maranta, di 52. Ai domiciliari Riccardo Nardella, 48 anni, e Nicola Castaldo, 31 anni Gli arrestati sono a vario titolo accusati di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, tentata estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza con l’aggravante dell’associazione mafiosa. Sempre stamani nel blitz sono state eseguite 17 perquisizioni in Campania, Lombardia e Lazio. A capo dell’organizzazione vi era Luigi Moccia che si serviva di una serie di prestanome per le sue attività. A lui competevano i poteri decisori in merito alle scelte organizzative ed operative delle società a lui riconducibili e si preoccupava di di individuare i fornitori e di procurare alle società importanti clienti, decidendo anche le strategie di espansione delle imprese, sia sul mercato romano che estero. Un ruolo rilevante aveva anche Gennaro Moccia, detto Roberto, 44 anni, che ha favorito l’introduzione delle attività di Luigi Moccia nel mercato capitolino con proiezioni di espansione sul mercato ortofrutticolo di Barcellona. La collaborazione tra i due è diventata stretta a tal punto da portare alla costituzione di una vera e propria società di fatto, operante nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e lattiero caseari destinati ad attività di ristorazione romane di primaria rilevanza, nonché a negozi di una catena di supermercati nota in ambito nazionale. «A Roma Moccia Fruit, a Napoli Moccia Camorra». È il tenore di un’intercettazione fatta nell’ambito delle inchiesta sfociata oggi con l’arresto di sette persone, tra le quali Luigi Moccia, 60 anni, esponente apicale dell’omonimo clan operante ad Afragola, che, attraverso il reimpiego di ingenti capitali di provenienza illecita, gestiva, tramite prestanome, attività nei settori della distribuzione di prodotti lattiero caseari ed ortofrutticoli, nonché in quello turistico-alberghiero. L’inchiesta, condotta dai pm Barbara Sargenti e Maria Cristina Palaia, ha preso le mosse, come riferito dal procuratore aggiunto Michele Prestipino in una conferenza stampa, dall’omicidio di Modestino Pellino (Nettuno 23 luglio 2012), ritenuto un luogotenente di Luigi Moccia, di Modestino Pellino, affiliato al clan Moccia. Da quell’episodio sono nati diversi filoni di indagine che hanno portato agli arresti di oggi. «Moccia – è stato detto durante la conferenza stampa alla quale erano presenti anche Luigi Silipo (dirigente Squadra Mobile) e Cosimo Di Gesù (Guardia di Finanza) – ha ‘mimetizzato’ le proprie attività nell’economia, servendosi di una serie di prestanome al fine di schermarne l’effettiva titolarità». Prestipino ha sottolineato come l’inchiesta rientri in una strategia della Dda di ricostruire la presenza di clan mafiosi nella capitale che investe soprattutto nel settore commerciale, «il più esposto alle attenzioni dei clan», e nell’acquisizione di esercizi commerciali.

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