Carceri, Bonafoni: "Nomina garante detenuti sempre più centrale". Cangemi: "La Regione si svegli" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Carceri, Bonafoni: “Nomina garante detenuti sempre più centrale”. Cangemi: “La Regione si svegli”

– «Lavoro, agricoltura sociale, sport, formazione, editoria e salute. Sono questi gli assi principali di intervento che la Regione Lazio può mettere in campo per migliorare le condizioni di vita delle persone detenute e restituire al carcere la sua funzione riabilitativa. Azioni concrete che possono contribuire a creare un ponte tra il dentro e il fuori, cioè tra gli operatori e le istituzioni, dando voce a chi nel carcere vive tutti i giorni. Quelle sopra enunciate sono linee di intervento che guardano non solo ai numeri ma anche alla qualità della realtà carceraria, e che vanno ad affrontare i grandi temi quali il diritto alla salute dei detenuti, la condizione delle donne in carcere, la maternità dietro le sbarre, i minori reclusi, per i quali più che mai dovrebbe valere un approccio sociale forte rispetto a quello repressivo e la fortissima presenza di stranieri». È quanto afferma la consigliera regionale di Si-Sel, Marta Bonafoni, intervenuta al convegno ‘Garantire la giustizia giusta pena e giusto reinserimento’, nella sede del Consiglio regionale del Lazio. «A tal proposito diventa sempre più centrale e improcrastinabile la nomina del Garante dei detenuti del Lazio. Una figura che, dopo la designazione del Garante nazionale, diventa sempre più necessaria per rimettere in piedi una struttura complessiva che abbia deleghe importanti e possa intervenire direttamente all’interno del sistema carcerario. La condizione in cui versano le carceri oggi è una questione di civiltà e serve a misurare il grado di salute democratica del nostro Paese e della nostra Regione». «C’è un grido d’allarme che arriva dalle carceri di Roma e del Lazio, la Regione Lazio recuperi il tempo perduto: si acceleri la nomina del Garante dei detenuti, vacante da mesi, e investa di più sugli istituti penitenziari». Lo ha detto il consigliere regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, intervenuto all’incontro ‘Garantire la giustizia: giusta pena è giusto reinserimento’ organizzato alla Pisana insieme al Gruppo Idee e al giornale dei detenuti di Rebibbia, Dietro il Cancello. «In passato sono stati avviati e sostenuti tanti progetti – ha aggiunto – che hanno contribuito a supportare la funzione rieducativa della detenzione, attraverso lo sport o il teatro, coinvolgendo associazioni di volontariato da sempre impegnate a sostegno dei detenuti; la Regione ha anche un ruolo importante sul fronte dell’assistenza sanitaria e molto può fare pure per migliorare le condizioni delle strutture penitenziarie». «In questi tre anni non c’è stata la giusta attenzione, dopo questo incontro, che ha visto confrontarsi operatori degli istituti penitenziari e rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali e delle autorità giudiziarie, consegneremo un documento al vice presidente Smeriglio da trasmettere al presidente Zingaretti per svegliarlo dal silenzio e ripartire da dove ci si era fermati: più collaborazione con le direzioni delle carceri per condividere problemi e progetti di intervento, sostenere le associazioni che hanno bene operato all’interno degli istituti, recuperare un ruolo attivo dell’amministrazione regionale che non può limitarsi alle sole visite di rito durante le festività natalizie», ha concluso.

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