Comunali, a sinistra Marino minaccia di scendere in campo. Nel centrodestra si scatena la fronda anti-Bertolaso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, Marino minaccia di scendere in campo. Nel centrodestra fronda anti-Bertolaso

Fratelli d'Italia mette i puntini sulle i con il portavoce regionale Marco Marsilio: «I 21 sedicenti 'dirigenti' hanno voltato le spalle all'ex capo della Protezione sono fuori dal partito»

Sono scintille nel centrodestra romano dopo la discesa in campo di Guido Bertolaso, scelto come candidato sindaco da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Ventuno esponenti romani di FdI annunciano che, contro le decisioni del partito, alle elezioni comunali sosterranno il leader della Destra Francesco Storace. Intanto le parole Ignazio Marino agitano le acque del centrosinistra lasciando intendere la volontà dell’ex sindaco di ricandidarsi: «È tempo di costruire un progetto e una lista. È chiaro che io ci sono e ci sarò». Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, sembra avere le idee molto chiare: «Io non sono abituato a perdere. Roma è stata completamente commissariata con un presidente del Consiglio che sta facendo il sindaco. I romani si devono riappropriare della loro città». Storace parla di «adesioni» alla sua candidatura a sindaco anche «dal Movimento di Salvini» e auspica «che si dia a Bertolaso la possibilità di una ritirata onorevole». Ma da Fratelli d’Italia a mettere i puntini sulle i è il portavoce regionale Marco Marsilio: i «21 sedicenti ‘dirigenti’» che hanno voltato le spalle a Bertolaso, «su una platea di 500, sono gli stessi che – di fatto – dal giorno dell’assemblea dei soci della Fondazione An si sono posti contro e fuori del partito». «Io voglio una sentenza e rinuncio alla prescrizione. Sono stato un funzionario dello Stato e rispetto le leggi quindi, se fossi condannato in primo grado (e credo sia molto difficile) andrei via e applicherei la legge Severino», dice Bertolaso. Chi avrebbe votato tra il civico Alfio Marchini, Francesco Storace e Roberto Giachetti (Pd)? «Il meno peggio è Giachetti», risponde a sorpresa il candidato del centrodestra. Non meno turbolenta la compagine elettorale nel centrosinistra dove oggi si è tenuto il primo confronto (a distanza) tra i candidati alle primarie del 6 marzo Roberto Giachetti e Roberto Morassut. Per Morassut, serve «aggredire», con urgenza, «il fenomeno del commercio abusivo che oggi sottrae circa un miliardo di euro» alla città. «Ho una grande voglia di provare a dare anche minime risposte alle tante piccole domande che mi arrivano dalla gente – dice invece Giachetti -. E questo si può fare occupandosi della quotidianità». Ma sul successo del Pd alle elezioni, grava sempre più la possibilità che Marino si ricandidi. C’è chi pensa che potrebbe partecipare ad eventuali primarie a sinistra con Stefano Fassina (Sinistra Italiana), o alimentare una cordata alternativa al Pd di Renzi. Tra i dem, artefici della sua caduta, i timori serpeggiano. «Certamente – ammette lo stesso Giachetti, il ‘benedetto’ da Matteo Renzi – la presenza di un candidato di sinistra mette a rischio la possibilità che il candidato di centrosinistra ce la faccia». Tra questa e la prossima settimana, intanto, è atteso il risultato delle ‘comunarie’, le votazioni on line, del Movimento Cinque Stelle. Curricula e video di presentazione sono già consultabili sul web, mancano i voti e la scelta di chi, nel movimento dato da alcuni per favorito alle elezioni, correrà per la carica di sindaco. Tra i nomi in pole quelli di due consiglieri comunali: Marcello De Vito e Virginia Raggi.

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