Comunali, Meloni: "Salvini faccia chiarezza o diserto vertice". Storace: "No alle alleanze? Vogliono perdere" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, Meloni: “Salvini faccia chiarezza o diserto vertice”. Storace: “No alleanze? Vogliono perdere”

Lo dice la leader di Fratelli d'Italia, che sarà capolista a Roma, nel suo giro a piazza Vittorio. L'ex capo della Protezione civile, candidato con FdI e FI, fa retromarcia sui rom: "Giudizio storico"

«Io voglio chiarezza. Salvini aveva sottoscritto un comunicato in cui si chiedeva a Guido Bertolaso di candidarsi per la coalizione di centrodestra, poi è tornato indietro. Gli alleati dicano pubblicamente cosa vogliono fare a Roma. Non ho partecipato al vertice della scorsa settimana e non parteciperò ad altri vertici». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine di un’iniziativa contro il degrado a piazza Vittorio.«Non si può mettere in piedi un candidato e poi organizzare un fuoco amico – sottolinea la Meloni -. Bisogna fare chiarezza e quando gli alleati mi diranno cosa vogliono fare noi risponderemo e diremo cosa fa Fratelli d’Italia». «La scelta di Bertolaso è una scelta che abbiamo fatto insieme – sottolinea -. È secondo me un’ottima scelta perché obiettivamente rispetto a nomi che si fanno per altre città noi candidiamo un uomo che è stato vicepresidente dell’Unicef, che ha fior fiori di onorificenze, che ha tolto i rifiuti da Napoli, che ha sistemato migliaia di sfollati all’Aquila, che negli ultimi anni curava i bambini in Africa. Non mi sembra un curriculum ad altri candidati che il centrodestra ha piazzato».- «È arrivato il tempo della responsabilità e lo dico anche agli alleati, perchè si è parlato troppo di nomi e partiti e poco di programmi e di romani. A noi interessano i romani: dobbiamo rimboccarci le maniche perchè questa città lo merita. Per questo ho dato personalmente la mia disponibilità: non mi sono potuta candidare sindaco ma sarò capolista di Fratelli d’Italia alle amministrative». Lo ha detto stamattina il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in occasione della ‘passeggiata contro il degrado’ organizzata da FdI Roma a Piazza Vittorio, cuore dello storico rione Esquilino. «Fratelli d’italia oggi passeggia insieme ai cittadini di piazza Vittorio contro il degrado, l’illegalità, l’insicurezza, condizioni nelle quali i romani vivono ogni giorno. Il rione Esquilino doveva essere il salotto buono di Roma, un fiore all’occhiello, ma oggi è il simbolo del degrado della capitale d’Italia e del fallimento delle politiche di integrazione della sinistra. Siamo qui per ribadire che non vogliamo una città nella quale i romani non si sentano a casa propria e non si sentano romani. Chiediamo pulizia e rispetto delle regole: fuori chi non rispetta le regole. Vogliamo una città pulita e a misura d’uomo. Bertolaso ha parlato ieri di ‘tolleranza zero’ verso chi non rispetta le regole, verso il degrado, verso l’abusivismo. Sono fenomeni reali e a Roma noi sposiamo questo slogan». Infine una battuta: «Non sappiamo con precisione quanti cinesi vivano oggi all’Esquilino, che la sinistra ha trasformato nella China Town italiana. Ma a breve ci saranno le primarie del Pd e forse avremo qualche dato in più… ».

«Dalla manifestazione del 6 marzo dovremo mettere in campo anche una diversa offerta politica di destra che da Roma si estenda a tutta Italia: non chiediamo asilo a nessuno. Del resto, la conferma che il centrodestra vuole perdere a Roma la danno Bertolaso e Meloni nelle interviste di oggi a Libero e Repubblica: sono proprio loro, agli ordini di Berlusconi, a negare al popolo del centrodestra quelle primarie che porterebbero ad alleanze per una candidatura unitaria nella Capitale».Lo scrive in una nota pubblicata su twitter e sulla sua pagina facebook il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, candidato Sindaco di Roma. «Il primo – aggiunge – che ci tiene a far sapere che non mi ha mai cercato; la seconda, affermando che se avesse scoperto una cosa del genere (forse ha la pretesa di pedinarlo e intercettarlo anche lei) sarebbe stato un problema. È la conferma che Giorgia non è Giorgio. Del resto, si vede dal nervosismo che emerge in ogni sua affermazione: l’unica volta che ha dovuto affrontare elezioni con preferenze ha sbattuto il muso contro il quorum delle europee, uscendone sconfitta perché incapace di aggregare a destra. C’è invece tanta gente che non sopporta più l’arroganza di chi strilla alle primarie e ubbidisce a chi le nega. A destra nascerà un progetto alternativo ai subordinati al Palazzo».

«Se Salvini mi invita, sarò ben felice di partecipare e andare ad ascoltare. Speriamo che non si tratti di una manovra politica, che non sia una occasione per le truppe cammellate di Alfio Marchini e Francesco Storace». Così Guido Bertolaso, candidato sindaco di Roma, intervistato da Libero, alla domanda se fosse intenzionato ad ‘affacciarsi’ a uno dei gazebo organizzati per prossimo weekend dal Carroccio per ‘ascoltare’ i cittadini romani. – «Le mie dichiarazioni di alcuni giorni fa sui rom sono state purtroppo manipolate e strumentalizzate. Forse Salvini aveva ragione a reagire in quel modo; anche io, se avessi letto quelle frasi, sarei rimasto colpito in negativo. Si è trattato di un malinteso». Così Guido Bertolaso, candidato sindaco di Roma, intervistato da Libero. «Il mio pensiero – ha sottolineato – andava in direzione completamente opposta a quei titoli. Quello che avevo provato a dare era un giudizio storico su rom e sinti; nessuno può negare il fatto che nei secoli passati abbiano subito persecuzioni e, infatti, ad Auschwitz sono stati assassinati migliaia di rom, oltre a milioni di ebrei. Mi riferivo a quello, che è un fatto storico innegabile. Oggi – ha aggiunto -, da quello che si vede a Roma come in altre città italiane, gli insediamenti rom rappresentano spesso un problema; donne e bambini vengono sfruttati per mendicare o fare piccoli furti, si creano contesti socialmente inaccettabili e tutto ciò rappresenta un disturbo alla pacifica convivenza. Serve – ha concluso – una nuova strategia».

– «Tronca fermi la legalizzazione dei mercati Rom abusivi. E parlare di un incentivo di 400euro al mese è un insulto ai romani che non arrivano a fine mese malgrado un lavoro onesto! Piuttosto che si applichi la legge sui roghi tossici e si ripristini la legalità dentro e fuori da campi. Che non vuol dire legalizzare ciò che è illegale!». Lo dichiara in una nota Alfio Marchini.

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