Tpl, Morassut: "Più corsie preferenziali e controllori sui bus" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tpl, Morassut: “Più corsie preferenziali e controllori sui bus”. Primarie: confronto tra candidati il 3 marzo

– «Aumentare le corsie dedicate al trasporto pubblico» e il numero dei verificatori sugli autobus. Sono due delle proposte lanciate dal candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio Roberto Morassut che sta dedicando la giornata di oggi al tema del trasporto pubblico. «Abbiamo percorso un tratto del tragitto del 409 che va dalla stazione Tiburtina ad Arco di Travertino e ora siamo a Largo Preneste – sottolinea il candidato in video postato su Facebook – Nel pomeriggio proseguiremo sulla Roma-Nord in direzione Viterbo per incontrare i lavoratori, i tranvieri e gli utenti e cercare di capire dalla loro voce i problemi del trasporto pubblico locale». Morassut ha evidenziato «la necessità di aumentare il numero di corsie dedicate al trasporto pubblico». «Bisogna far correre gli autobus su corsie dedicate, dove l’autobus corra non in promiscuo con il traffico privato», ha sottolineato. «Un altro tema importante riguarda come combattere l’evasione del biglietto – ha spiegato – A Roma l’introito da bigliettazione è pari a circa 370-400 mln di euro, a Milano è il doppio per una città dieci volte più piccola. C’è evidentemente qualcosa che non funziona». «Ho visto che è stata riproposta l’ipotesi di introdurre il bigliettaio che è una soluzione poetica e del tutto illusoria, perché il costo medio di un bigliettaio moltiplicato per il numero delle unità necessarie, ovvero svariate migliaia, arriverebbe a un carico di costi per l’azienda di oltre 150 milioni di euro», ha aggiunto. «Bisogna invece aumentare il numero dei verificatori, oggi sono pochissimi, ne agiscono 60 in tutta Roma e c’è bisogno di almeno altre 500 unità che possono o essere assunte o recuperate distribuendo diversamente il personale amministrativo, che oggi è in carico agli uffici di Atac e che è troppo -ha concluso – Il personale amministrativo va ridotto e dislocato nella funzione di verifica della bigliettazione».

– I candidati alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma si preparano per una sfida in tv. Domenica potrebbero essere ospiti di Lucia Annunziata nel suo programma su Rai Tre. Poi il 3 marzo, tre giorni prima del voto di domenica nei gazebo, ci sarà un confronto pubblico nella Capitale. «Credo che ci sia l’ipotesi di andare alla trasmissione dell’Annunziata domenica – dice il candidato sindaco Roberto Morassut – ma ce lo devono confermare. Poi si sta cercando di organizzare un confronto per giovedì 3 marzo, la formula non è ancora chiara. Dovrebbe essere un confronto in una sala con tutti i candidati».

– La «Prossima Roma» promossa da Francesco Rutelli «non» si trasformerà in lista civica e Rutelli non si candiderà. Ma «molti» di coloro che hanno preso parte al progetto per raccogliere idee per la città «hanno manifestato la volontà di partecipare e metterci la faccia», dunque di candidarsi e dare «un contributo anche elettorale alla campagna» per la corsa a sindaco. È quanto emerso dalla conferenza stampa indetta oggi da Rutelli. Un’ipotesi è che i ‘seguaci’ di Francesco Rutelli possano dividersi tra liste a supporto del civico Alfio Marchini e del candidato dem Roberto Giachetti.

«Cento persone non è uno slogan ma un numero reale che serve alla rifondazione di questa città, molti possono essere interni all’amministrazione ma molti anche presi dal meglio che questa società civile può offrire. – chiarisce Rutelli – Non è un tema di vedere chi vince ma di fare in modo che chi vinca abbia con sé quello che non c’è stato in questo periodo. Noi abbiamo messo insieme persone – esperti, tecnici, associazioni – in grado di avanzare suggerimenti concreti. La situazione è apertissima, sarebbe buffo mettere dei bretelloni a una situazione instabile. È un film e noi ci permettiamo di suggerire un certo numero di sceneggiatori, direttori di fotografia…Questo è un contributo ai contendenti. È indispensabile che ci sia una fase di ascolto, un atto umiltà, poi dovranno dire anche cosa vogliono fare».

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