Tratta donne, venerdì la via crucis di solidarietà per le vittime | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tratta donne, venerdì la via crucis di solidarietà per le vittime

– È organizzata per venerdì a Roma alle 19.30 la «Via Crucis di solidarietà e preghiera per le giovani donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenza», partirà dalla chiesa di Santo Spirito in Sassia. L’iniziativa è stata organizzata dalla comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con la Pastorale vocazionale della diocesi di Roma. Lo riferisce l’Osservatore Romano. Sette le «stazioni» previste, da Borgo Santo Spirito alla Chiesa Nuova, passando per Ponte Sant’Angelo, con altrettanti momenti di preghiera, meditazioni e testimonianze. «Sentiremo la testimonianza diretta di ragazze che hanno vissuto sulla propria pelle la condizione di vera schiavitù, che anche oggi esiste, nelle nostre città, anche se sembriamo non rendercene conto», spiega don Aldo Buonaiuto, coordinatore dell’iniziativa. Gli organizzatori annunciano, tra le altre, la presenza del cardinale vicario Agostino Vallini. La comunità Giovanni XXIII è impegnata a fianco delle vittime della prostituzione da 25 anni, e in questo periodo ha contribuito a liberare oltre 7.000 donne da questa moderna forma di schiavitù. Attualmente sono accolte nelle strutture della comunità circa 200 ragazze, mentre sono 21 le «unità di strada» che ogni settimana si mobilitano in tutta Italia per incontrare queste donne e offrire loro una via d’uscita dallo sfruttamento. Secondo le stime fornite dalla Giovanni XXIII nella penisola sarebbero tra le 75.000 e le 120.000 le donne costrette a prostituirsi. Nove milioni sarebbero invece i «clienti», con un giro d’affari di circa 90 milioni di euro al mese.

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Una risposta a Tratta donne, venerdì la via crucis di solidarietà per le vittime

  1. Francostars 23 febbraio 2016 a 19:06

    In ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.

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