Sap, esponenti in sciopero della fame. Storace: "Mattarella li ascolti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sap, esponenti in sciopero della fame. Storace: “Mattarella li ascolti”

Gli appartenenti al Sindacato autonomo di Polizia (Sap) hanno attuato oggi in tutta Italia uno ‘sciopero della mensa’ per esprimere la solidarietà al segretario Gianni Tonelli, giunto al 36mo giorno di sciopero della fame per denunciare «l’azione repressiva del Dipartimento di pubblica sicurezza» nei confronti del sindacato e la «debilitazione dell’apparato della sicurezza». «Non so quanto potrò resistere, questa vicenda comincia a diventare molto difficile e problematica» dice Tonelli ricordando che la protesta è scattata subito dopo la sospensione di un poliziotto aderente al sindacato per aver mostrato durante una trasmissione televisiva «l’inadeguatezza degli equipaggiamenti in uso alla polizia». «Tutti sanno – sottolinea una nota del Sap – che i nostri caschi sono marci, i giubbotti scaduti, gli ambienti di lavoro luridi, gli equipaggiamenti inadeguati, la formazione insufficiente e l’apparato debilitato dai tagli». Ma qui «ci sono in gioco valori ben più importanti di un casco marcio o di un giubbotto antiproiettile scaduto: ci sono colleghi che sono stati puniti per aver detto la verità. Con coraggio si sono caricati l’onere di denunciare le inefficienze del sistema e per questo vengono perseguitati». Secondo Tonelli, «l’azione repressiva del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è scattata per cercare di reprimere con il falso il nostro dissenso. Si tratta di una cosa gravissima perché sono stati minati i valori fondanti della nostra democrazia. Per questo motivo chiedo di essere ascoltato». «È chiaro che nessuno vuole interessarsi del mio gesto – conclude il segretario del Sap – perché prestare attenzione al mio sciopero della fame significa prestare attenzione alle responsabilità dei nostri vertici, che sono ineludibili».«Gianni Tonelli, segretario del Sap, è in sciopero della fame da ben 37 giorni, oltre cinque settimane. Aver raccontato a Ballarò come stanno le cose è costato più di un provvedimento repressivo da parte del Viminale e il leader del Sindacato autonomo di Polizia capeggia una protesta come deve fare il capo di un’organizzazione seria, ma mettendo anche a rischio la propria salute. Nessuno, tra le autorità di questo paese alza il telefono per convocarlo: stanno sottovalutando la disperazione, fingono di ignorare la protesta dei poliziotti».Lo scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. «Oggi, nelle mense di polizia di tutta Italia – aggiunge – ci sarà l’astensione dalla consumazione dei pasti. I poliziotti mandano cioè in scena il loro stare alla fame a causa delle politiche di governo sulla sicurezza. Apparati debilitati; repressione del diritto costituzionale a potersi esprimere; il torchio usato contro le forze dell’ordine anziché sui delinquenti. C’è di tutto per motivare le ragioni della protesta. Non si comprende – aggiunge Storace su Il Giornale d’Italia – perché Alfano e soci vogliano umiliare, mortificare, annichilire le forze dell’ordine che invece andrebbero sostenute per il lavoro che fanno». «Presidente Mattarella, tanti italiani – sottolinea – cominciano ad essere preoccupati del silenzio delle istituzioni. Gianni Tonelli rischia grosso se continua nel suo digiuno. Possibile che al Quirinale non ci sia nessuno ad evitare un atteggiamento di incomprensibile indifferenza? Nell’Italia dove i delinquenti la fanno sempre franca, lo Stato ha il dovere – conclude Storace – di essere dalla parte delle forze dell’ordine».

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