Sel vuole il campo per le elezioni: dubbi su Fassina, si scalda Bray | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sel vuole il campo per le elezioni: dubbi su Fassina, si scalda Bray

“Il flop annunciato delle primarie si è concretizzato in tutta la sua evidenza. Rispetto alle precedenti, ha votato meno della metà degli elettori, persino al netto di migliaia di ‘strane’ schede bianche: c’era da aspettarselo, dopo il triste, grottesco spettacolo inscenato dai ‘Sei personaggi in cerca d’autore’, candidati autoreferenziali, deboli, frutto dell’arroganza di scelte partitiche e non del confronto con i romani, e senza alcuna discontinuità rispetto alle precedenti esperienze di governo. Cui si aggiungono questa mattina le penose e inquietanti affermazioni di Giachetti, che ha annunciato, se verrà eletto sindaco, l’impegno del Governo a finanziare opere importanti nel settore trasporti. Siamo al paradosso degli interventi ad personam?’. Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana-Sel, Massimo Cervellini, commentando i risultati delle primarie del Pd. – “Sono sempre più evidenti la lontananza e la discrasia del Pd dal cuore del popolo di centro-sinistra, che ha espresso delusione e desiderio di nuova partecipazione – aggiunge Cervellini – Risponde a queste istanze la candidatura autonoma e determinata di Stefano Fassina, che in questi mesi si è confrontato con le donne e gli uomini della città, con #La meglio Roma, nonostante l’oscuramento da parte dei mezzi di informazione e i mal di pancia del Pd. Insieme a lui, con Sinistra Italiana-Sel, valuteremo positivamente le disponibilità e le elaborazioni costruttive a sinistra, i contributi del tessuto civico e democratico, per definire una coalizione che possa coagulare il centro-sinistra in una battaglia vera, non solo di speranza e discontinuità, ma soprattutto concreta, costruttiva, ricca di contenuti, che porti a cambiare davvero Roma e il sistema che la governa. E che faccia sentire, forte e chiara, nelle istituzioni e sul territorio, quella sinistra che non punta alle poltrone, ma si impegna per restituire a Roma sviluppo, dignità e futuro”. “La ricostruzione di Orfini su come è stata scelta la candidatura di Fassina purtroppo è del tutto corretta. Fassina è stato scelto da 3 persone di Sel a porte chiuse con una logica estranea alla partecipazione della sinistra romana allargata. Senza coinvolgimento il tessuto vivo della città non lo ha riconosciuto come una candidatura rappresentativa, nonostante l’impegno profuso, e ad oggi Fassina ha sostanzialmente fatto da ‘tappo’ a percorsi differenti condivisi, come accaduto ad esempio a Bologna per Coalizione Civica. Tra l’altro mi sembra paradossale criticare le primarie del Pd e non farle al nostro interno. Mi auguro che a breve metteremo in campo l’opzione delle primarie, sarà il confronto a vincere nel momento in cui i romani potranno scegliere, senza veder calato dall’alto il candidato solo al comando”. Così, in una nota, il deputato di Sinistra italiana Adriano Zaccagnini. – “Il crollo della partecipazione nel campo democratico segnala tutti i limiti e gli errori della gestione del Pd. Ora spetta a noi dare voce alla sinistra aperta e diffusa. Oggi la sinistra e’ l’unica proposta politica che ha energie, intelligenze e capacita’ per governare Roma. Il nostro compito e’ allargare il campo, da Stefano Fassina passando per l’esperienza di Contaci di Pippo Civati e al popolo di Ignazio Marino, fino a Massimo Bray, guardando anche a quanti elettori del Pd sono rimasti alla finestra in quanto disillusi”. Lo dichiara in una nota Gianluca Peciola, esponente di Sel. “C’e’ un universo di professionalita’, di movimenti, di associazioni, di cittadini che vogliono mettersi a disposizione di questa nuova impresa a sinistra – continua -. E’ evidente che per governare una citta’ come Roma dobbiamo dar vita ad una vera e propria costituente della sinistra. Per farlo, c’e’ bisogno di coraggio e generosita’ da parte di ognuno”.

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