Pd, guerra Orfini-D'Alema-Tocci. E la sinistra si scalda con il trio Fassina-Marino-Bray | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd, guerra Orfini-D’Alema-Tocci. E la sinistra si scalda con il trio Fassina-Marino-Bray

– “Sui temi politici che D’Alema pone discuteremo in direzione il 21 di marzo”. Lo dice interpellato dall’ANSA il presidente del Pd Matteo Orfini.- “Tocci mi critica? A Roma c’e’ stata Mafia Capitale, questo e’ il motivo del commissariamento. Mi stupisco che non c’e’ stata una parola di autocritica da parte dei protagonisti del partito in questi anni. I padri di quella stagione dovrebbero riflettere sul perche’ tutto questo sia accaduto. Io in questi 15 mesi non ho sentito parole di autocritica”. Cosi’ il commissario del Pd romano Matteo Orfini interpellato dall’ANSA sulle parole del senatore Pd Walter Tocci che dalle pagine di Repubblica dice: “Orfini vada via”. – “Io sono iscritto al Pd, però nel Pd non c’è nessuna battaglia perchè non c’è alcuna discussione politica, non c’è un luogo dove si discuta veramente di politica”. Lo ha detto Massimo D’Alema a margine di un convegno di Sinistra Italiana. – “Penso che la rottura a sinistra rischia di far perdere le elezioni. Non credo che Verdini e Alfano porteranno tanti voti quanti rischiamo di perdere dall’altra parte”. Lo ha detto Massimo D’Alema a margine di un convegno di Sinistra Italiana. “Penso che la città abbia bisogno di una personalità più forte”. Lo ha detto Massimo D’Alema a margine di un convegno di Sinistra Italiana.

– “Roma ha bisogno di un governo di svolta. E’ su questo obiettivo che è cresciuta in questi mesi la candidatura Fassina, frutto di centinaia di incontri nei quartieri di Roma con associazioni, personalità, realtà economiche, sociali e culturali. Sul progetto presentato da Stefano Fassina si è andata componendo in queste settimane una coalizione larga di forze che vanno ben oltre il recinto della sinistra. A nulla servono primarie rabberciate sulla falsariga di quelle svolte dal Pd romano, per fare inutili conte finali senza un progetto che ne interpreti i bisogni”. E’ quanto dichiarato in una nota dal cofondatore di Futuro a Sinistra Sergio Gentili. “Non si può riempire un vuoto politico come quello lasciato dal Pd romano con un approccio da tifoserie contrapposte – aggiunge Gentili – La comunità cittadina va chiamata a raccolta e coinvolta nella costruzione di un alternativa. In questi mesi Stefano Fassina lo ha fatto. Ha aperto un confronto con la città e il risultato è stato quello di unire le forze per costruire l’alternativa di governo del Campidoglio. In questo quadro di certezze, l’incontro con altre forze e soggetti, così come sta avvenendo da settimane, è sinceramente auspicabile”.

“È positivo il fatto che abbiamo messo insieme forze che a Roma vogliono un governo di svolta, di totale rottura con il passato. Mi pare che ci sia la disponibilita’ di Marino a candidarsi e nel giro dei pochissimi giorni stabiliremo le modalita’ per arrivare a un percorso partecipato per mettere in campo una candidature competitiva”. Cosi’ Stefano Fassina, a margine di un convegno organizzato da Sinistra italiana sulla Libia. “In questi mesi abbiamo unito tante forze e questo vuol dire che il progetto avviato ha attratto per esempio Ignazio Marino e Massimo Bray, personalita’ autorevoli del Pd che confermano una rottura fra quel partito e una parte del popolo di centrosinistra. E’ un riconoscimento del fatto che fuori dal Pd c’e’ una prospettiva politica concreta in cui impegnarsi. Quando ho avviato la mia candidatura, a fine novembre, avevo proprio questo obiettivo”. Lo scrive su Fb il candidato sindaco di Sinistra Italiana Stefano Fassina.

Faccia tesoro di contributo di Magi e di esperienza radicale nelle istituzioni ROMA, 11 mar. (AdnKronos) – “Certamente non siamo identici o sovrapponibili, la nostra sintonia con lui dovrebbe essere meno automatica, ma parlarsi è importante. E’ chiaro che Roberto non sta in una situazione facilissima a ROMA, penso che il nostro contributo possa trovare sinergie di credibilità e buona amministrazione utili per Giachetti e per la città”. E’ quanto ha affermato questa mattina Emma Bonino, intervenendo a Radio Radicale sul prossimo voto capitolino. In merito alla candidatura di Giachetti, Bonino ha spiegato: “Credo che Roberto sia il più adeguato a riprendere in mano la città, certo non da solo, e a riportare ROMA a una situazione non solo di legalità, ma anche con una prospettiva per i cittadini e con una visione della capitale che vuole essere. Mi sembra quello che può farcela, tra mille difficoltà, proprio perché penso alla sua tenuta e alla sua storia”. “Quando hanno avuto responsabilità i radicali hanno sempre garantito buona politica e buona amministrazione: penso ai due consiglieri regionali Berardo e Rossodivita, alla breve stagione di Rita Bernardini, a Marco Cappato al comune di Milano, ma a ROMA è certamente all’attività di Riccardo Magi in Campidoglio che bisogna guardare come espressione di quello che i radicali sanno fare quando stanno nelle istituzioni”, aggiunge l’esponente radicale. “Magi – ha continuato Bonino – ha evidenziato come Mafia Capitale non abbia mostrato solo il saldarsi della criminalità politica con criminalità organizzata, ma un vuoto di capacità di governo in alcuni settori chiave dell’amministrazione come l’accoglienza, la questione rom, i servizi sociali e i servizi pubblici. Problemi tutt’altro che risolti. Proprio su questi temi i radicali in questi tre anni si sono impegnati dentro il Comune, ma anche fuori con l’iniziativa ‘Accogliamoci’ che ha raccolto 7 mila firme sulle delibere popolari per importare le migliori pratiche europee sia nell’accoglienza, sia per il superamento dei campi rom. Quindi la presenza radicale non solo ha fatto esplodere dei problemi ma ha indicato anche delle soluzioni”. “C’è poi il contributo radicale per far tornare i cittadini a partecipare alla vita politica, con i referendum cittadini, per esempio il referendum sulle Olimpiadi ma anche quelli di Cappato a Milano possono essere un modo non rabbioso ma legalitario per reinteressare i cittadini – dice ancora l’ex ministro degli Esteri – . ROMA è anche capitale quindi bisogna avere anche una visione di una città che sappia competere con Parigi e Berlino. Proprio per questo, nella difficoltà che si troverà ad affrontare Giachetti, spero che la sua volontà di dialogare con noi si manifesti e velocemente anche per uscire dalle pastoie delle polemiche interne di partito che certamente che non fanno bene. Secondo me Roberto è assolutamente cosciente del contributo di discontinuità e buona politica”.

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