Omicidio Varani, sms e telefonate: macabro casting per la vittima. Prato davanti ai pm, per Foffo test anti-droga | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio Varani, sms e telefonate: macabro casting per la vittima. Prato davanti ai pm, per Foffo test anti-droga

– Un racconto più circostanziato. L’intenzione, forse, di ottenere da lui una confessione piena. I pm della Procura di Roma torneranno ad interrogare Luca Prato, l’uomo accusato, assieme a Manuel Foffo, dell’omicidio di Luca Varani. Il pm Francesco Scavo si recherà nei prossimi giorni nel carcere di Regina Coeli per svolgere l’atto istruttorio. Davanti al gip Riccardo Amoroso, Prato, riferendosi a se stesso utilizzando il femminile, ha fornito una sua versione di quanto avvenuto nell’appartamento al Collatino in cui, di fatto, il ruolo ‘guida’ è ritagliato sul solo Foffo e in cui lui appare come un mero esecutore della volontà omicida del suo amico. I pm vogliono,invece, porre dei paletti e definire il quadro delle responsabilità dei due. Prato già con il gip ha effettuato una sorta di excursus sulla sua omosessualità non nascondendo i problematici rapporti con il padre e la madre. Il difficile rapporto con i genitori, i traumi forse legati all’orientamento sessuale appaiono oggi come un minimo comune denominatore tra i due massacratori del Collatino. Lo stesso Foffo ha dichiarato al pm che il ‘motore’ della sua azione omicidiaria è forse legato alla sua volontà di volere uccidere il padre. Intanto oggi i consulenti nominati dal gip hanno effettuato il prelievo del sangue per Foffo nell’ambito dell’incidente probatorio, che potrebbe incominciare mercoledì, chiesto dall’avvocato difensore per stabilire la quantità delle sostanze stupefacenti assunte dal giovane prima di uccidere Varani. Gli inquirenti continuano a lavorare sulle testimonianze, circa una ventina, raccolte in questi giorni. E sentiranno nuovamente anche i parenti dei due arrestati. Chi indaga vuole chiarire le circostanze per le quali Varani, la mattina dello scorso 4 marzo, ha raggiunto Prato e Foffo in quell’appartamento. Non è escluso che, quella mattina, Varani fosse stato contattato più volte da Prato sul suo telefono cellulare, prima di accettare l’invito. Il telefono di Varani, gettato in un cassonetto da Foffo e Prato dopo l’assassinio, non è mai stato ritrovato e gli inquirenti sono in attesa dei tabulati telefonici. Gli investigatori acquisiranno anche i video presenti sul cellulare di Prato, in particolare il filmino del rapporto sessuale avvenuto tra i due la notte dell’ultimo Capodanno.- Un macabro casting tra sms e inviti per scegliere la vittima. Marco Prato e Manuel Foffo, i due arrestati per l’omicidio di Luca Varani, secondo la procura di Roma avrebbero individuato così la loro vittima. L’ipotesi investigativa, sulla quale si stanno muovendo gli inquirenti in seguito a numerose audizioni di testimoni, potrebbe dunque far aprire la strada della premeditazione da parte dei due presunti omicidi che, tra mercoledì 2 marzo ed il giorno dell’omicidio – secondo la Procura – avrebbero invitato almeno due persone: Giacomo e Alex. Al primo, secondo quanto accertato, somministrarono del sonnifero mentre al secondo offrirono una bevanda alcolica e cocaina che però Alex rifiutò perché preferì bere birra. Intanto nei prossimi giorni i magistrati di Piazzale Clodio torneranno ad interrogare Luca Prato per cercare di ottenere un racconto circostanziato o, forse, una confessione piena. Il pm Francesco Scavo si recherà nel carcere di Regina Coeli per svolgere l’atto istruttorio. Davanti al gip Riccardo Amoroso, Prato, riferendosi a se stesso utilizzando il femminile, ha fornito una sua versione di quanto avvenuto nell’appartamento al Collatino in cui, di fatto, il ruolo ‘guida’ è ritagliato sul solo Foffo e in cui lui appare come un mero esecutore della volontà omicida del suo amico. I pm vogliono, invece, porre dei paletti e definire il quadro delle responsabilità dei due. Prato già con il gip ha effettuato una sorta di excursus sulla sua omosessualità non nascondendo i problematici rapporti con i genitori. Questi e i traumi forse legati all’orientamento sessuale appaiono oggi come un minimo comune denominatore tra i due massacratori del Collatino. Lo stesso Foffo ha dichiarato al pm che il ‘motore’ della sua azione omicidiaria è forse legato alla sua volontà di volere uccidere il padre. Intanto oggi i consulenti nominati dal gip hanno effettuato il prelievo del sangue per Foffo nell’ambito dell’incidente probatorio, che potrebbe incominciare mercoledì, chiesto dall’avvocato difensore per stabilire la quantità delle sostanze stupefacenti assunte dal giovane prima di uccidere Varani. Gli inquirenti continuano a lavorare sulle testimonianze, circa una ventina, raccolte in questi giorni. E sentiranno nuovamente anche i parenti dei due arrestati. Chi indaga vuole chiarire le circostanze per le quali Varani, la mattina dello scorso 4 marzo, ha raggiunto Prato e Foffo in quell’appartamento. Non è escluso che, quella mattina, Varani fosse stato contattato più volte da Prato sul suo telefono cellulare, prima di accettare l’invito. Il telefono di Varani, gettato in un cassonetto da Foffo e Prato dopo l’assassinio, non è mai stato ritrovato e gli inquirenti sono in attesa dei tabulati telefonici. Gli investigatori acquisiranno anche i video presenti sul cellulare di Prato, in particolare il filmino del rapporto sessuale avvenuto tra i due la notte dell’ultimo Capodanno. «No, a questo non credo. Da quando sono sprofondato in questo incubo mi sto facendo un mucchio di domande, per cercare di capire se ho sbagliato qualcosa. Eppure credo di aver fatto tutto bene o al massimo di aver sbagliato come sbagliano tutti i genitori». Lo dice Valter Foffo, il padre di Manuel, uno dei due ragazzi accusati dell’omicidio di Luca Varani, in un’intervista a ‘Il Tempo’, affermando di non credere che il figlio volesse ucciderlo. «Sono sempre impegnato tra l’agenzia e il ristorante per non far mancare nulla e dare ai miei due figli uguali opportunità – aggiunge il padre di Foffo – Roberto lavora con me, Manuel si era dato alle start up, operazioni di marketing che gli richiedevano molte ore di studio. Ma a lui piaceva e andava bene così. Ci vedevamo sempre, anche al ristorante dove veniva a mangiare quando non andava dalla madre. Insomma, un rapporto normalissimo. Anche dopo la separazione non ci sono stati traumi o liti». «Chi ci vede per strada ormai ci grida dietro: ‘Assassini’ – dice ancora Valter Foffo in un’intervista a ‘La Repubblica’ – È una vergogna. Io ora, però, voglio solo incontrare la famiglia di quel ragazzo. Voglio chiedere scusa ai Varani per quello che è successo». «Il delitto di Roma? Io sono per la castrazione chimica, gli assassini non devono avere in mezzo alle gambe qualcosa con cui possono minacciare il prossimo. E poi quei due non devono rivedere la luce del sole finché campano». Così Matteo Salvini, leader della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24, sull’uccisione di Luca Varani. Ma che c’entra la castrazione chimica, non è stato uno stupro, dicono i conduttori: «Era una specie di orgia sesso, droga, violenza, tutto e il resto. Castrazione chimica tutta la vita».

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