Cassino, molestie a seminaristi: il pm chiede l'archiviazione per il vescovo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cassino, molestie a seminaristi: il pm chiede l’archiviazione per il vescovo

Si sgonfia la bufera che ha travolto ieri il vescovo di Cassino mons. Gerardo Antonazzo, dopo la notizia dell’indagine a suo carico per presunte molestie ai danni di un seminarista. La procura ha chiesto infatti l’archiviazione per difetto di querela, come ha fatto sapere il procuratore della Repubblica di Cassino, Luciano d’Emmanuele, smentendo anche che le presunte molestie fossero a carico di “sette-otto” seminaristi come riportato dalla stampa. “Questo – scrive il procuratore in una nota – al fine della tutela di una corretta informazione e della posizione dell’indagato”. Insomma va verso l’archiviazione l’inchiesta, aperta dopo che lo scorso dicembre in una lettera un seminarista 18enne aveva lamentato molestie ai suoi danni da parte del vescovo, tirando in ballo anche altri sette seminaristi che sarebbero stati oggetto delle stesse attenzioni da parte del vescovo. Gia’ ieri monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo aveva dichiarato “la totale infondatezza delle accuse”, dicendosi “sorpreso e sconcertato” alla notizia di un’indagine su di lui e sottolineando di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Il prelato, molto stimato per il lavoro svolto nella Diocesi da lui guidata, e’ stato circondato anche oggi dall’affetto dei fedeli. E anche dal Vaticano, dove erano giunti gli atti trasmessi dalla procura di Cassino, erano stati espressi ieri forti dubbi sulla veridicita’ delle accuse: chi e’ a conoscenza del dossier, trasmesso per conoscenza alla Santa Sede, aveva sottolineato che contro il vescovo sono state mosse contestazioni costruite ad arte da persone respinte dal seminario perche’ considerate non adatte. Nonostante il clamore mediatico innescato dalla vicenda, il prelato, molto stimato per il lavoro svolto nella Diocesi da lui guidata, ha continuato a svolgere il suo ufficio, impegnato ieri e oggi con le cresime, circondato dall’affetto dei fedeli. Non si profila dunque, in Ciociaria, un nuovo scaldalo dopo quello dell’ex abate di Montecassino, dom Pietro Vittorelli, che nel novembre 2015 risulto’ essere indagato con l’accusa di aver speso in cene, profumi e viaggi centinaia di migliaia di euro di donazioni dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. Al sacerdote e al fratello Massimo la Guardia di finanza di Frosinone ha notificato un’ordinanza di sequestro di beni per 500 mila euro. Ma questa e’ tutt’altra vicenda rispetto a quella del Vescovo di Cassino.

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