Smog, domenica l'ultimo stop. Tronca: "Servono 50 milioni per le strade" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Smog, domenica l’ultimo stop. Tronca: “Servono 50 milioni per le strade”

– Domenica prossima è in programma a Roma l’ultima domenica ‘antismog’ della stagione invernale 2015-2016, che prevede il blocco della circolazione veicolare all’interno della fascia verde. Lo stop, fa sapere il Campidoglio, riguarderà tutti i veicoli sino alla categoria Euro 5, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare le categorie di veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, Euro 6 e ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3. Per agevolare la mobilità collettiva l’azienda cittadina del trasporto pubblico rafforzerà il servizio, intensificando il numero di corse di bus e metro rispetto alle normali domeniche.

Il Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha incontrato questa mattina il personale impiegato nella manutenzione stradale del dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana (SIMU), recandosi personalmente presso la sede di Via Petroselli. La visita è stata l’occasione per fare il punto sui cantieri in corso, sulle attività di monitoraggio e controllo svolte dal Gruppo controllo qualità e per illustrare le linee guida della relazione sullo stato di manutenzione stradale redatta dal Simu e del nuovo regolamento scavi. “Gli sforzi fatti negli ultimi mesi e il graduale riavvio degli appalti, nonostante la cronica inadeguatezza delle risorse disponibili su base pluriennale – si legge in una nota del Campidoglio – vogliono rappresentare un deciso segnale di discontinuità che non può, tuttavia, non essere accompagnato dall’elaborazione di un piano organico e indispensabile di manutenzione straordinaria del patrimonio viario, che peraltro diventa più costoso di anno in anno. Una stima sommaria indica, infatti, in non meno di 50 milioni di euro annui per un arco temporale di cinque anni, l’investimento minimo necessario per ripristinare quello che deve tornare ad essere uno degli asset patrimoniali di Roma Capitale”. “Tutte le attività poste in essere negli ultimi mesi sono mirate alla creazione di un circuito virtuoso che coinvolga il Dipartimento, nella sua capacità di programmare, appaltare e controllare i lavori; le imprese, chiamate ad elevare i propri standard realizzativi, praticando ribassi più contenuti e migliorando la qualità dei materiali utilizzati con il coinvolgimento dei produttori; le società di pubblici servizi nelle lavorazioni di ripristino delle sedi viarie”, si legge ancora nella nota.Annualmente sul territorio di Roma Capitale, per le esigenze delle società dei pubblici servizi, vengono eseguiti oltre 20.000 scavi. Di questi circa la metà sono dichiarati urgenti e non programmati. Alla luce dei risultati delle verifiche effettuate dal Gruppo Controllo Qualità, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza, “si è evidenziato come tali lavori, se non correttamente eseguiti, costituiscono un forte elemento di decadimento dell’infrastruttura viaria”. Per questo, l’Amministrazione Straordinaria ha approvato nei giorni scorsi il nuovo Regolamento Scavi stradali per la posa di canalizzazioni, opere e manufatti destinati alla forniture di servizi a rete, su suolo e sottosuolo capitolino. Nel provvedimento sono stabiliti i criteri e le procedure che le Società di pubblici servizi (forniture idriche, telefoniche, elettriche – compresi gli impianti di illuminazione pubblica e semafori – di teleriscaldamento e distribuzione del gas) dovranno rispettare, secondo una programmazione annuale e triennale da presentare al Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana. Questo per consentire una coerente gestione del territorio, evitando sovrapposizione degli interventi e vietando lavori non programmati. Un successivo provvedimento di Giunta approverà lo schema di convenzione che sarà necessario per l’autorizzazione, con gli obblighi verso l’Amministrazione capitolina e le penalità previste per il rispetto del territorio. Nel regolamento sono previsti l’obbligo di un deposito cauzionale prima dei lavori per eventuali danni, la possibilità di una sola proroga del termine dei lavori, il divieto di intervenire su strade di nuova costruzione o sottoposte a manutenzione (per il primo anno e fino a 5 anni), il posizionamento dei servizi a rete preferibilmente su marciapiedi e non al centro della strada, la limitazione dei lavori definiti “urgenti” ai soli casi in cui sia in pericolo l’incolumità pubblica, la garanzia di ripristino delle condizioni ottimali della strada, i controlli puntuali sull’esecuzione dei lavori e la sospensione di nuove autorizzazioni, in caso di reiterate violazioni degli accordi. La manutenzione ordinaria della grande viabilità è storicamente svolta da un unico operatore, per ciascun lotto, incaricato della sorveglianza, del pronto intervento e della manutenzione ordinaria. Tale impostazione non ha dato risultati positivi e nel corso dell’anno 2015 è stato impostata la nuova gara triennale in corso di pubblicazione distinguendo le differenti tipologie di servizi. L’appalto di sorveglianza avrà la duplice finalità di segnalare al manutentore, secondo una scala di gravità prestabilita, le anomalie su cui intervenire, dall’altro di redigere il programma di manutenzione straordinaria della viabilità legato alle reali condizioni di vita residua della singola infrastruttura viaria. E inoltre in corso di definizione un meccanismo di comunicazione con i Municipi per un maggior coordinamento in fase di segnalazione e di attivazione degli interventi, specie per quelli di particolare complessità.- “Pur intervenendo attraverso la manutenzione ordinaria per eliminare situazioni di pericolo emergente, si rileva che nella maggior parte dei casi la cosiddetta ‘buca’ – si legge nella nota – si configura come un dissesto profondo dovuto a insufficiente portanza del piano di fondazione, la cui soluzione implica interventi straordinari in grado di restituire alla sovrastruttura idonee caratteristiche statiche, peraltro su strade che hanno raggiunto a volte la fine della propria vita utile”. Nel bilancio 2016 è stato previsto uno stanziamento per la manutenzione ordinaria della grande viabilità pari a circa ? 25.000.000,00 totali ed uno stanziamento per la manutenzione straordinaria interamente legato ai fondi del piano degli interventi per il Giubileo. Al vaglio della Amministrazione Straordinaria anche la possibilità del coinvolgimento di privati nell’elaborazione di progetti innovativi di sponsorizzazione per singoli interventi sulla viabilità, “Roma, una città da Manutenere”. “Gli sforzi fatti negli ultimi mesi e il graduale riavvio degli appalti, nonostante la cronica inadeguatezza delle risorse disponibili su base pluriennale – si legge ancora – vogliono rappresentare un deciso segnale di discontinuità che non può, tuttavia, non essere accompagnato dall’elaborazione di un piano organico e indispensabile di manutenzione straordinaria del patrimonio viario, che peraltro diventa più costoso di anno in anno. Una stima sommaria indica, infatti, in non meno di 50 milioni di euro annui per un arco temporale di cinque anni, l’investimento minimo necessario per ripristinare quello che deve tornare ad essere uno degli asset patrimoniali di Roma Capitale”.

Obbligo di un deposito cauzionale prima dei lavori per eventuali danni, possibilità di una sola proroga del termine dei lavori, divieto di intervenire su strade di nuova costruzione o sottoposte a manutenzione (per il primo anno e fino a 5 anni), il posizionamento dei servizi a rete preferibilmente su marciapiedi e non al centro della strada. Sono questi alcuni dei provvedimenti inseriti nel nuovo Regolamento Scavi stradali per la posa di canalizzazioni, opere e manufatti destinati alla forniture di servizi a rete, su suolo e sottosuolo capitolino, approvato dall’Amministrazione Straordinaria guidata dal Prefetto Francesco Paolo Tronca. Il documento, rende noto il Campidoglio in una nota, prevede inoltre la limitazione dei lavori definiti ‘urgenti’ ai soli casi in cui sia in pericolo l’incolumità pubblica, la garanzia di ripristino delle condizioni ottimali della strada, i controlli puntuali sull’esecuzione dei lavori e la sospensione di nuove autorizzazioni, in caso di reiterate violazioni degli accordi. Nel provvedimento sono stabiliti tutti i criteri e le procedure che le Società di pubblici servizi (forniture idriche, telefoniche, elettriche – compresi gli impianti di illuminazione pubblica e semafori – di teleriscaldamento e distribuzione del gas) dovranno rispettare, secondo una programmazione annuale e triennale da presentare al Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana. “Questo – spiega il comunicato del Campidoglio – per consentire una coerente gestione del territorio, evitando sovrapposizione degli interventi e vietando lavori non programmati. Un successivo provvedimento di Giunta approverà lo schema di convenzione che sarà necessario per l’autorizzazione, con gli obblighi verso l’Amministrazione capitolina e le penalità previste per il rispetto del territorio”. Dal fronte della manutenzione ordinaria della grande viabilità “è storicamente svolta da un unico operatore, per ciascun lotto, incaricato della sorveglianza, del pronto intervento e della manutenzione ordinaria. Tale impostazione – spiega la nota del Campidoglio – non ha dato risultati positivi e nel corso dell’anno 2015 è stato impostata la nuova gara triennale in corso di pubblicazione distinguendo le differenti tipologie di servizi. L’appalto di sorveglianza avrà la duplice finalità di segnalare al manutentore, secondo una scala di gravità prestabilita, le anomalie su cui intervenire, dall’altro di redigere il programma di manutenzione straordinaria della viabilità legato alle reali condizioni di vita residua della singola infrastruttura viaria. E inoltre in corso di definizione un meccanismo di comunicazione con i Municipi per un maggior coordinamento in fase di segnalazione e di attivazione degli interventi, specie per quelli di particolare complessità”. “Pur intervenendo attraverso la manutenzione ordinaria per eliminare situazioni di pericolo emergente, si rileva che nella maggior parte dei casi la cosiddetta ‘buca’ si configura come un dissesto profondo dovuto a insufficiente portanza del piano di fondazione, la cui soluzione implica interventi straordinari in grado di restituire alla sovrastruttura idonee caratteristiche statiche, peraltro su strade che hanno raggiunto a volte la fine della propria vita utile. Nel bilancio 2016 è stato previsto uno stanziamento per la manutenzione ordinaria della grande viabilità pari a circa EUR 25.000.000 totali ed uno stanziamento per la manutenzione straordinaria interamente legato ai fondi del piano degli interventi per il Giubileo. Al vaglio della Amministrazione Straordinaria anche la possibilità del coinvolgimento di privati nell’elaborazione di progetti innovativi di sponsorizzazione per singoli interventi sulla viabilità, ‘Roma, una città da Manutenere’ “, conclude.

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