Centrodestra, quiete apparente in Forza Italia ma saltano i tavoli con FdI e Lega | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centrodestra, quiete apparente in Forza Italia ma saltano i tavoli con FdI e Lega

– Per un tavolo rapidamente sparecchiato – quello dove gli sherpa di Fi, Lega e Fdi tenevano le trattative per le candidature in vista delle prossime amministrative e che Salvini e Meloni hanno dato ordine ieri di sospendere – ce n’e’ un altro che verra’ apparecchiato domani e nel quale la fronda azzurra ‘pro Marchini’ ripone ogni speranza. E’ quello del tradizionale pranzo del lunedi’ di Silvio Berlusconi con i figli e Fedele Confalonieri, insieme a Gianni Letta e a parte del partito dei favorevoli ad un’intesa con il costruttore romano, che attualmente corre per il Campidoglio con una lista civica appoggiata da Ncd e Udc. Nel giorno successivo a quello in cui il Cavaliere ha blindato Guido Bertolaso, la sensazione e’ quella di una calma ingannevole e apparente: la quiete prima della tempesta. Ha vinto il ‘cerchio magico’ (Rossi, Bergamini, Pascale), con uno strappo profondo da un lato con l’asse del Nord (Romani, Toti, Gelmini) che puntava all’intesa con Lega-Fdi sulla Meloni, e dall’altro con il fronte moderato ‘pro Marchini’ (Tajani, Confalonieri, Letta) favorevole ad un progetto di respiro piu’ ampio rispetto alle amministrative: riunire i moderati del centrodestra (Alfano incluso) nel solco del Ppe. Le conseguenze della rottura su Roma intanto sono immediatamente visibili altrove. Il primo a farne le spese e’ Osvaldo Napoli, candidato di Forza Italia a Torino, ma ormai senza piu’ l’appoggio di Salvini (che decide di puntare su un noto professionista, un notaio). Le trattative sulle candidature da parte degli sherpa di Fi-Fdi- Lega (Matteoli, La Russa, Giorgetti e Rampelli) – vengono bruscamente sospese per ordine di Salvini e della Meloni. Le alleanze gia’ firmate diventano carta straccia e, fatta salva Milano, il centrodestra va diviso ovunque. Il grillino Alessandro di Battista punzecchia: “Berlusconi favorisce Giachetti”. E fa il gioco di Renzi, aggiungo i maligni. I ‘pontieri’ di entrambe le fazioni azzurre sono stanchi di condurre trattative che Berlusconi ed il ‘cerchio magico’ buttano prontamente all’aria. Non era stato facile aprire un dialogo con Salvini e la Meloni, che su Roma non avevano detto si’ alla lista unitaria ma avevano aperto a Fi. Ma poi il Cav, confermando Bertolaso, ha sfilato la tela pazientemente tessuta. Cosi’ si profila, dopo le amministrative, un redde rationem tra gli azzurri, con la messa in stato d’accusa delle rischiose strategie dettate dal ‘cerchio magico’. Quanto all’ipotesi di un ‘ticket’ Marchini-Bertolaso (al quale lo stesso ex Capo della Protezione civile in privato non ha detto no, mentre ha escluso di poter fare il ‘city manager’ per la Meloni) ancora c’e’ chi confida che siano i sondaggi nei prossimi giorni a far tornare sui suoi passi Berlusconi, obbligandolo con la forza dei numeri a non consegnare il partito alla certa sconfitta. Pier Ferdinando Casini, auspicando l’unita’ del centrodestra su Marchini, si rallegra intanto che il Cav non abbia ceduto agli estremismi di Matteo Salvini, che oggi gioisce del successo della destra in Austria. “La vittoria del nostro storico alleato Fpoe e’ la migliore riposta agli indecisi e a chi tentenna nel centrodestra italiano”, chiosa.

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