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Oggi a Roma il Gay Pride: sfila l’orgoglio omosessuale. In 700mila sui carri arcobaleno

Torna per le strade della Capitale il Roma Pride, il primo nell’era delle unioni civili. Onda arcobaleno sfila per l’orgoglio omosessuale al grido di ‘chi non si accontenta lotta’. Assenti i candidati sindaco.

gay_prideDecine di migliaia di persone, una marea arcobaleno per le strade della Capitale, clima sereno e colorato ma anche determinato, molte famiglie. E’ il Roma Pride, il corteo per l’orgoglio omosessuale, il primo nell’era della legge sulle unioni civili. Un obiettivo certo importante per la comunità Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuati), ma per loro “non è ancora abbastanza”. ‘Chi non si accontenta lotta’, è lo slogan di una edizione molto partecipata (700 mila secondo le stime, ottimistiche, degli organizzatori), che sollecita anche il futuro primo cittadino di Roma – si vota tra pochi giorni – a metterci la faccia. ‘Sindaco, sposaci!’, si legge su uno dei carri di testa, quello del Gay Center. I candidati Roberto Giachetti e Virginia Raggi non ci sono (lui manda un saluto e promette che da sindaco ci sarà). La madrina Asia Argento, sul carro di testa con i figli Anna Lou e Nicola giura che “è la giornata più bella della mia vita”. il corteo è partito da piazza della Repubblica dove i carri si sono radunati; primo fra tutti quello del ‘Muccassassina’. A rinfrescare la folla ci pensa il cannone dell’Acea, municipalizzata romana, con la presidente Catia Tomasetti a commentare che “l’acqua non fa discriminazioni, non dovrebbero neanche le persone”. Non mancano gli obiettivi polemici: i politici considerati meno sensibili alle istanze del mondo gay (che ricevono anche qualche ‘vaffa’ dal microfono) e la Chiesa, il Vaticano come ‘Guantanamo mentale’, si legge sui cartelli. Una trans, per sensibilizzare sul tema dei sex worker, ha sfilato con una croce di legno sulle spalle.

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