Terremoto, decreto legge: 4,5 miliardi per la ricostruzione, 300 milioni subito - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Terremoto, decreto legge: 4,5 miliardi per la ricostruzione, 300 milioni subito

 

In 53 articoli i capisaldi di tutti gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto scorso

Il consiglio dei ministri, riunitosi martedì 11 ottobre 2016 a palazzo Chigi, ha approvato il decreto legge che, in 53 articoli, fissa i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e al sostegno alla ripresa economica delle zone colpite dal terremoto in Centro Italia del 24 agosto. La struttura articolata e dettagliata del provvedimento ne fa una sorta di vademecum, con l’obiettivo di essere, per quanto possibile, esaustivo.

Renzi si è recato nei luoghi colpiti dal sisma

Renzi si è recato nei luoghi colpiti dal sisma

documenteranno che l’impossibilità del pagamento è strettamente connessa al terremoto.

Legalità e trasparenza: per assicurare il massimo della regolarità in tutte le fasi, il provvedimento – oltre alla supervisione dell’Anac – prevede una centrale unica di committenza, un albo delle imprese e uno dei professionisti, oltre a garantire dati costantemente aggiornati.

Infine, la governance, la cui cifra è il raccordo tra Governo centrale e territori interessati dal sisma: il Commissario straordinario viene infatti affiancato dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria come Vice Commissari e da quattro Uffici speciali per la ricostruzione (uno per ogni Regione).

L’Ance esprime apprezzamento per l’impianto complessivo del decreto legge sulla ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia che il Governo ha approvato questa mattina in Consiglio dei ministri. «La strada intrapresa con questo provvedimento ci sembra possa garantire un piano di interventi all’insegna dell’efficienza, della trasparenza e della legalità», commenta il Vice Presidente Vicario Ance, Gabriele Buia. Per quanto riguarda il nodo delle risorse, secondo Buia, «è apprezzabile lo sforzo che l’Esecutivo sta facendo per assicurare adeguata copertura finanziaria agli interventi necessari non solo per la ricostruzione, ma anche per la messa in sicurezza del territorio, considerata da sempre per l’Ance una priorità assoluta». Ma occorre anche «garantire che le risorse vengano effettivamente spese, attraverso procedure trasparenti ed efficienti e in tempi coerenti con la necessità di far tornare quanto prima alla normalità le aree colpite dal sisma del 24 agosto».

In materia di legalità e trasparenza, l’Ance condivide la scelta di estendere i controlli antimafia a tutti gli operatori economici impegnati nei cantieri della ricostruzione, sia per gli edifici pubblici che per quelli privati, attraverso l’iscrizione presso un’Anagrafe antimafia (white list). Così come appare opportuna l’istituzione di un’apposita struttura di missione presso il Ministero dell’Interno per contrastare le infiltrazioni della criminalità nei cantieri, dice l’Ance, che chiede però «procedure veloci per l’iscrizione all’anagrafe affinché non ci siano ostacoli all’attività d’impresa, e non venga alterato il regolare funzionamento del mercato».

 

 

 

 

 

 

 

 

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