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VITERBO/ Immigrati, scontro politico a porte chiuse

immigrati tiburtinaQuestione immigrati. Se ne continua a parlare a Viterbo ed in toni spesso accesi. Ieri, presso la Prefettura di Viterbo, si è svolta per oltre tre ore, a porte chiuse, la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto Rita Piermatti, cui hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, il sindaco di Viterbo, il presidente della Provincia ed una trentina di sindaci del territorio.
Oggetto dell’incontro i molteplici aspetti del complesso sistema dell’accoglienza dei migranti in riferimento ai quali sono stati illustrati gli effettivi meccanismi normativi di riferimento e richiamati i doveri di collaborazione .
Il Prefetto ha in primis ringraziato i Comuni che con il loro contributo hanno reso possibile fronteggiare l’emergenza di un numero sempre continuo e crescente di migranti mediante una responsabile compartecipazione per le quote assegnate. Ha tuttavia ribadito la necessità di adottare criteri che evitino eccessive concentrazioni con l’intento di favorire, al contrario, una mirata distribuzione su territori diversi come già proposto dalla Prefettura nelle due riunioni dello scorso 20 giugno e 3 ottobre presso la Provincia.
Tale filosofia di ripartizione è alla base, del resto, dell’indagine di mercato in atto volta al reperimento di posti di accoglienza in strutture che siano collocate nei Comuni dove attualmente non operano CAS o SPRAR.
Si è posto l’accento anche sull’importanza di sensibilizzare i sindaci nel coinvolgere i migranti ospitati in attività utili alle comunità, che possano, al tempo stesso, fornire un apporto in termini di servizi al territorio nonché evitare che i richiedenti asilo restino pressoché inattivi durante il loro periodo di permanenza nelle strutture, ciò anche al fine di facilitarne l’integrazione.
Il dibattito non è mancato di accendersi con toni animati, ma nel corso dello stesso la Prefettura ha auspicato che possa emergere una strategia fondata sulla più ampia condivisione tra Comuni, enti ed associazioni interessate, da attuarsi anche con accordi e protocolli di intesa, volta ad un’effettiva compartecipazione e concretezza del sistema di accoglienza che deve caratterizzare il territorio provinciale.
Da parte di molti sindaci si è levata l’esigenza di una più intensa interlocuzione in ordine alle modalità e tempi di arrivo dei migranti nei rispettivi Comuni. Il Prefetto, al riguardo, pur evidenziando le difficoltà dovute alla tempestività delle operazioni, spesso eseguite in orari notturni, ha comunque assicurato la più ampia comunicazione.
Il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, infine, ha anch’egli espresso la necessità di una mediazione in questo particolare momento ed ha poi chiesto un’assicurazione circa la temporaneità delle strutture concentrate sul proprio territorio. Il sindaco di Tarquinia è intervenuto, invece, rappresentando l’opportunità che l’assegnazione delle quote, a prescindere dalla differenza tra CAS e SPRAR, venga concordata con gli stessi sindaci. Wanda Cherubini

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