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Amministrative di giugno: il Tar dispone riconteggi sulle schede di cinque sezioni

Su ricorso del Pd e dell’ex consigliera Tempesta, i giudici amministrativi hanno chiesto copia dei verbali di una sezione e il rinnovo dello scrutinio in altre quattro. Ci sarebbero irregolarità e incongruenze nei risultati

un seggio a romaA cinque mesi dalle elezioni amministrative nella Capitale, si dovrà procedere al riconteggio e al controllo delle schede in cinque sezioni. Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto con un’ordinanza il ricorso proposto dalla federazione di Roma del Partito Democratico e dall’ex consigliera capitolina dem Giulia Tempesta per l’annullamento del verbale delle operazioni dell’Ufficio centrale: atto con cui è stata proclamata l’elezione della sindaca e del Consiglio comunale di Roma, all’esito delle consultazioni del 5 e 19 giugno scorso.
Nel ricorso, presentato dall’avvocato Andrea Manzi, si sosteneva “che le operazioni di scrutinio” sono “state eseguite in modo non corretto e non conforme alla legge e alla normativa secondaria”, lamentando violazione e falsa applicazione dell’articolo 73 del decreto legislativo 267 del 2000 (il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) e delle istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione rese dal ministero dell’Interno, irragionevolezza ed eccesso di potere, illegittimità delle operazioni, travisamento dell’effettiva volontà degli elettori.
“Ben 36 sezioni”, si legge nel ricorso, presenterebbero “tutte quante la medesima incongruenza”, costituita dal cosiddetto “voto di lista discorde” tra Comune e Municipio: cioè, dalla rilevante differenza in ciascuna di esse tra il risultato elettorale registrato dalla lista del Pd nell’elezione del Consiglio comunale e quello ottenuto dalla stessa lista nel rinnovo degli organi municipali. Inoltre, “l’erroneità e l’inattendibilità dei risultati elettorali indicati dall’Ufficio centrale” sarebbero ampiamente dimostrate “dall’esame documentale condotto sui verbali delle operazioni degli uffici elettorali di sezione”, che sarebbero stati redatti in maniera irregolare, con risultati incongruenti sia rispetto ai dati riportati nel medesimo verbale sia, soprattutto, contrastanti rispetto ai dati pubblicati dall’Ufficio centrale.
In particolare, l’attenzione del Tar si è concentrata sulle incongruenze registrate nelle sezioni numero 131, 711, 933, 2220 e 2289. Il Tribunale amministrativo ha ritenuto indispensabile, per la decisione della causa, di disporre di copia integrale dei verbali dell’Ufficio centrale, delle copie del Comune e della Prefettura del verbale dell’Ufficio elettorale della sezione 131, che dovranno essere depositate presso la segreteria della sezione entro 20 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza. Il Tar ha disposto inoltre, “in considerazione delle gravi incongruenze e lacune riscontrate, non altrimenti colmabili, una verifica sui voti effettivamente espressi dagli elettori per la lista del Pd nelle sezioni 933, 2289, 2220 e 711”.
I giudici amministrativi, infine, hanno disposto l’affidamento di tale verificazione al prefetto di Roma, il quale dovrà procedere a rinnovare le operazioni di scrutinio delle elezioni per il Consiglio comunale sulle sezioni indicate. Il Tar Lazio ha quindi fissato, per l’ulteriore trattazione del ricorso, un’udienza pubblica per il prossimo 18 gennaio.

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