Partono i saldi, ma con gli abusivi si risparmia di più. Commercianti in rivolta - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Partono i saldi, ma con gli abusivi si risparmia di più. Commercianti in rivolta

Secondo Confesercenti sono almeno ottomila nel cuore della città. Scarpe, borse, piumini contraffatti in vendita sui marciapiedi

  E’ una battaglia persa: gli abusivi sono dappertutto, sono più forti, e soprattutto non li ferma nessuno. I commercianti denunciano, manifestano, si indignano. Il Campidoglio fa spallucce. Sarebbero oltre ventimila tra Roma e provincia. Ottomila solo nel cuore della Capitale. Con finte borse Michael Kors o falsi foulard Burberry, con selfie stick o cover, biancheria, occhiali o cerchietti, dal centro alla periferia i venditori abusivi continuano a essere uno dei grandi problemi della città. D’estate, d’inverno, sotto Natale e soprattutto nei giorni dei saldi — da oggi e fino al 15 febbraio —, quando chi è alla ricerca degli affari della stagione affolla le grandi vie dello shopping capitolino. A via del Corso, via Nazionale, via Condotti e via del Babuino basta che i vigili abbassino un attimo la guardia che i venditori abusivi, quasi tutti stranieri, tirino fuori uno scatolone o un lenzuolo ed espongano la merce alla meno peggio. Alla prima avvisaglia di pericolo, chiudono tutto piegando in due il cartone o stringendo gli angoli del lenzuolo. A viale Marconi, nell’XI municipio, i residenti lamentano da mesi l’assenza totale di controlli. Gli abusivi, qui per lo più africani, vendono pochette Prada, Louis Vuitton e borse Fendi: tutte imitazioni, come anche le scarpe Nike, Hogan e i piumini Moncler. E occupano più della metà del marciapiede. «Sul viale ci sono decine e decine d’abusivi, lo sappiamo — spiega Gianluca Martone, capogruppo M5S dell’XI municipio —. C’è molto da lavorare e già abbiamo riunito diverse commissioni sul tema. I vigili ci dicono che non hanno risorse sufficienti per controllare adeguatamente una zona così vasta. Troveremo una soluzione, ma tutto sta nel capire dove gli abusivi si riforniscono ».

«L’assenza di controlli adeguati e l’aumento delle persone che acquistano prodotti contraffatti sono due facce dello stesso problema», spiega Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda Confcommercio Lazio. Secondo un’indagine di Confcommercio nel corso del 2016 il 26% dei consumatori della regione “ha acquistato almeno una volta prodotti contraffatti o ha utilizzato un qualche genere di servizio offerto da un soggetto che non era autorizzato a erogarlo”. E la percentuale sale al 31,1% se ci riferisce solo a Roma: il 45,3% ha acquistato prodotti d’abbigliamento, il 28,9 di pelletteria, percentuale al pari con prodotti alimentari. Poco sotto, al 25,5% ci sono videogiochi e cd e, col 24,9%, orologi, gioielli e occhiali. Non mancano poi scarpe, prodotti d’elettronica, giocattoli e addirittura farmaci.
Il problema si ripete anche nei mercati rionali, a viale Libia e viale Somalia, ad Anagnina. Ma anche a Prati, in via Cola di Rienzo, via Candia, viale Giulio Cesare, via Ottaviano. Nel municipio II «la situazione è gravissima — spiega Andrea Alemanni, assessore Pd al Commercio — ci siamo riuniti con vigili e questura per aumentare controlli e sanzioni. Vogliamo eliminare dal territorio le bancarelle con licenza: generano flusso e quindi attirano anche gli abusivi. Le strade più problematiche? Viale Regina Elena, piazzale Flaminio, vialeSomalia e via Ravenna ». «Oltre ai finti pre-saldi — dice Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma —, un’altra grave piaga è l’esercito di abusivi, ottomila solo nel cuore della città, che sottraggono miliardi di euro alle casse dello stato e ovviamente dei negozi». Che già devono fare i conti con la crisi economica: nel 2016, secondo Confesercenti, sono state oltre mille le chiusure del settore moda tra Roma e provincia.

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