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Cusani abbandonato dalla sua maggioranza, il Comune di Sperlonga si costituisce parte civile

 Pare sia proprio vero, e ha dell’incredibile. Il Comune di Sperlonga contro Armando Cusani. La maggioranza che governa il borgo marinaro è quella guidata fin qui dal sindaco incarcerato: gli ha voltato le spalle. Il vice, attualmente svolgente le funzioni di vicario essendo stato il primo cittadino sospeso dopo l’operazione “Tiberio”, ha infatti dato incarico a un legale di costituirsi parte civile nel procedimento penale che vede indagati il sindaco e il suocero Erasmo Chinappi. La vicenda è quella dell’hotel “Grotta di Tiberio”. L’udienza è prevista per questa mattina a Latina e i due sono chiamati a rispondere dell’accusa di lottizzazione abusiva. Ipotesi di reato per la quale l’albergo è stato sequestrato nel 2014 dal Nipaf, con la misura cautelare che ancora oggi è in essere.
Sulla costituzione di parte civile i consiglieri comunali di minoranza di “Sperlonga Cambia” il 9 febbraio avevano depositato un’interrogazione. In precedenza anche Carmine Tursi, assistito dall’avvocato Francesco Di Ciollo, aveva chiesto alla Regione l’attivazione dei poteri sostitutivi nei confronti del responsabile dell’ufficio tecnico e aveva esortato il vicesindaco a costituirsi parte civile nel processo. Anche perché la giunta municipale nel 2013 (la delibera è la n. 61) aveva ribadito la propria volontà di perseguire gli abusi edilizi.

Ieri è arrivata la risposta alla minoranza a firma del vicesindaco Francescantonio Faiola. In riscontro all’istanza, quest’ultimo ha comunicato che «con proprio decreto emesso già in data 7 febbraio 2017» ha provveduto «a dare mandato legale al fine di predisporre tutti i necessari atti processuali per la costituzione di parte civile del Comune di Sperlonga nell’indicato procedimento penale». L’indagine relativa all’hotel ha origine dal primo procedimento penale, che si è concluso con la condanna – confermata in Cassazione – di Cusani e Chinappi per reato paesaggistico. Dalle motivazioni della sentenza di primo grado è nata la seconda inchiesta, quella per lottizzazione abusiva. Resta ora il nodo della mancata emissione dei provvedimenti sanzionatori da parte dell’ufficio tecnico. Un aspetto finito al centro dell’operazione “Tiberio”, con la Procura che ha ipotizzato l’accusa di corruzione – proprio per tale questione – a carico di Cusani e dei due dei tecnici che si sono succeduti quali responsabili dell’Urbanistica: Isidoro Masi e Massimo Pacini.

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