Il Lavoro è la Salvezza dell’Economia - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il Lavoro è la Salvezza dell’Economia

Il convegno dell’associazione L’Alba del Terzo Millennio di Sara Iannone sul rilancio economico a partire dal primo principio fondamentale della Costituzione italiana

Il presidente Sara Iannone consegna a Vincenzo Sanasi D'Arpe e Tiziana dell'Orto la targa al merito al World Food Programme per l'azione di comunicazione e advocacy

Il presidente Sara Iannone consegna a Vincenzo Sanasi D’Arpe e Tiziana dell’Orto la targa al merito al World Food Programme per l’azione di comunicazione e advocacy

Rilanciare l’economia italiana: leitmotiv dell’ultimo decennio è ormai una necessità improcrastinabile. Sara Iannone, presidente dell’associazione culturale “L’Alba del Terzo Millennio”, con la collaborazione della Cisal e di Assolavoro, lo scorso martedì 11 aprile, ha organizzato a Roma un importante convegno nell’Aula gruppi parlamentari della Camera dei deputati per affrontare questo tema da un preciso punto di vista: il lavoro, partendo dal suo valore come sancito dal primo articolo della Costituzione italiana.

Il convegno ha rappresentato per L’Alba del Terzo Millennio anche un’occasione per conferire un riconoscimento al Word Food Programme Italia per l’azione di comunicazione e di advocacy svolta in favore del Word Food Programme. La targa è stata ritirata dal vicepresidente di WFP Italia Vincenzo Sanasi D’Arpe, mentre Tiziana Dell’Orto, direttore generale, ha descritto le attività dell’organizzazione sottolineando l’impegno nei territori con lavori a lungo termine non soltanto per far arrivare il cibo ma anche per aiutare lo sviluppo delle economie locali anche attraverso la realizzazione di infrastrutture.

Nel dibattito, moderato dal giornalista Antonio Troise, sono stati coinvolti i maggiori esperti di economia e di politiche economiche come il professor Mario Baldassarri che ha aperto i lavori con un quadro dettagliato della situazione economica e ha affermato che la crisi mondiale non ha nulla a che fare con quelle europea e italiana che sono, invece, frutto di specifici errori nelle relative politiche economiche. Sprechi nella spesa pubblica ed evasione fiscale per l’Italia e supervalutazione dell’Euro e rigidità del 3% per il rapporto deficit/pil senza fare la differenza tra spesa e investimento. Tagli alle tasse e alla spesa pubblica inutile, aumento degli investimenti e recupero dell’evasione fiscale, per Baldassarri sono i passi necessari per una ripresa economica.

Presente anche il governo: Antonio Gentile, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, ha spiegato come “nelle finanziarie degli ultimi anni si sia sviluppato un concetto di crescita che ha messo da parte le vecchie logiche del consenso” e di come, per le imprese, senza le quali non c’è lavoro, si punti all’internazionalizzazione, alla semplificazione e all’accesso al credito; Massimo Cassano, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dopo aver illustrato alcuni provvedimenti della prossima manovra finanziaria come l’aumento delle tasse su tabacco, alcol e giochi, e lo studio di una regolamentazione del lavoro a chiamata, di quello familiare e dei contratti brevi in sostituzione dei voucher, ha detto che la riduzione del cuneo fiscale per ridare potere d’acquisto ai salari e un ricambio importante della classe dirigente sono la ricetta per consentire all’Italia – che secondo Cassano ne ha le potenzialità – per uscire dalla crisi.

Francesco Cavallaro, Segretario generale della Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori), ha ribadito il ruolo fondamentale del sindacato, ricordando anche che il governo è il datore di lavoro dei tre milioni e settecentomila lavoratori pubblici e che i concorrenti delle aziende e dei lavoratori italiani sono all’interno dell’Europa stessa, dove ci sono paesi con forza lavoro non tutelata e a basso costo e legislazioni che consentono la chiusura dei contenziosi in tempi sostenibili dalle imprese. Inoltre, una soluzione contro l’evasione fiscale, secondo Cavallaro, sarebbe la possibilità di scaricare l’Iva per ogni singolo cittadino.

L’importanza di far crescere il lavoro e l’economia nel Mezzogiorno, utilizzando i fondi messi a disposizione dall’Europa, è stata illustrata da Giuseppe Gargani, presidente dell’Agenzia per lo sviluppo del territorio del Mezzogiorno d’Italia e del Mediterraneo che si occupa proprio di aiutare gli Enti locali e le imprese italiane a sviluppare le opportunità offerte dall’Unione. Gargani, inoltre, dopo aver rivolto un plauso a Baldassarri per essersi ribellato all’economia finanziaria “che è il male effettivo”, ha affermato l’importanza di portare avanti una politica europea di coesione criticando l’ipotesi di un’Europa a due velocità.

Il lavoro di cittadinanza è stato invece la proposta del consigliere Luigi Tivelli che sottolineando l’aumento della disoccupazione giovanile e delle nuove povertà, ha individuato una via nell’utilizzo dei fondi europei per realizzare un intervento concreto nei territori terremotati attraverso l’utilizzo di giovani e di professionalità specifiche per il monitoraggio, la progettazione e la ricostruzione.

La partecipazione statale è una strada per la ripresa economica secondo il professor Vincenzo Sanasi D’Arpe, docente di Diritto economico ed esperto nella gestione dei grandi gruppi in crisi, che vede nel restituire allo Stato una maggiore presenza nell’economia la possibilità di innescare circuiti virtuosi. Le politiche che tendono all’innalzamento dei livelli occupazionali, ha spiegato, sono uno stimolo per il sistema economico perché l’occupazione crea domanda e quindi stimola l’impresa.

Giovanni Nicola Pes, vicesegretario di Microcredito che agisce nella promozione e nel monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea e dei fondi comunitari, tra i dati illustrati per far comprendere l’impatto che l’istituzione ha sul mondo del lavoro, ha detto che con il loro finanziamento sono state create 5000 nuove imprese, con 2,43 dipendenti ciascuna per un totale di 12.000 nuovi posti di lavoro.

La posizione del mondo assicurativo è illustrata da Francesco Trebisonda, direttore di Aon SpA, che ha sottolineato in modo particolare la necessità di formare lavoratori con competenze adeguate e di sviluppare, nelle imprese, la capacità di valorizzare e di trattenere i talenti.

La formazione, insieme con le politiche per i giovani, è il nodo fondamentale anche per Danilo Iervolino, presidente dell’università telematica “Pegaso”, che ha evidenziato come la rivoluzione digitale stia portando una trasformazione epocale nel lavoro.

E sull’innovazione ha puntato anche Mario Romano, amministratore delegato di Artigrafiche e presidente dei Giovani in Confindustria Calabria e Mezzogiorno, affermando quanto l’economia italiana sia troppo tradizionale per lo scenario europeo e come sia difficile, in un ciclo storico di cambiamento ormai avviato, rilanciare l’impresa usando strumenti non più adeguati.

La voce delle cooperative è stata portata da Maria Pia Di Zitti, segretario generale dell’Unci (Unione nazionale delle cooperative italiane) che nel ribadire la totale responsabilità del nostro paese per la crisi in cui versa, ha esortato a rimboccarsi le maniche per ripartire salvaguardando sia il lavoro sia le peculiarità delle imprese italiane.

La necessità di una classe dirigente preparata ad affrontare le nuove sfide e i nuovi scenari, e di una classe politica coraggiosa capace di affermare le esigenze del paese e di confrontarsi con l’Europa, è stato il tema al centro della conclusione con cui il presidente Sara Iannone ha chiuso i lavori del convegno.

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