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VITERBO – Caos a Villa Immacolata, 400 dipendenti a rischio

vilaimmacolataCaos a Villa Immacolata. I circa 400 dipendenti della struttura sanitaria convenzionata hanno, infatti, dichiarato lo stato di agitazione, a seguito della mancata applicazione del contratto nazionale di lavoro firmato nel dicembre del 2008. “Da tempo – ha spiegato Antonella Ambrosini, segretaria della Fp-Cgil – facciamo pressioni sulla direzione della clinica convenzionata affinché vengano rispettati i diritti dei lavoratori nonché la legge. Ai dipendenti da quasi 10 anni non vengono riconosciuti gli aumenti, né quelli tabellari né quelli una tantum, così come non sono mai stati liquidati gli arretrati”.
La perdita economica media per ciascun lavoratore si aggira intorno ai 10mila euro. “Abbiamo avuto – ha proseguito la sindacalista ella Cgil – alcuni incontri con la proprietà ma tutti con esito negativo. Le scuse accampate per il mancato pagamento del dovuto sono problemi economici derivanti dalla Regione. Ma non sono queste giustificazioni accettabili per calpestare lavoratori che continuano a prestare il loro servizio con grande professionalità nonostante non venga loro riconosciuto il dovuto”.

Di fronte a tale situazione, la Fp Cgil ha scritto al rappresentante legale di Villa Immacolata, padre Emilio Blasi, della Provincia romana Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi e a Michele Bellomo, direttore generale del complesso sociosanitario. “Vista la mancata applicazione del contratto – si legge nella lettera – che sta causando e ha causato un grave danno economico ai lavoratori vostri dipendenti, chiediamo un incontro urgentissimo alla presenza del rappresentante legale della struttura nel quale concordare l’applicazione tabellare, il pagamento degli arretrati e delle una tantum”.

Inoltre, qualora non verrà aperto un tavolo di trattativa per cercare soluzioni adeguate, “saranno prese tutte le azioni contrattuali, vertenziali e legali a tutela dei lavoratori”.

Vanda Cherubini

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