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VITERBO
“Così ho aggiornato la macchina di S.Rosa”

Questo da ideatore è il nono trasporto per Ascenzi, da facchino ne ha fatti 5 sotto “Ali di luce”, uno come addetto al trasporto perchè l’ideatore si è voluto godere la sua Macchina

ascenzi_viterbo“Gloria”, la Macchina di S. Rosa ideata da Raffaele Ascenzi, tra pochi giorni, la sera del 3 settembre, sarà trasportata per il suo terzo anno consecutivo per le vie abbuiate della città dai facchini di S. Rosa. Non ci saranno particolari novità quest’anno sulla Macchina, già bella di per sè, se non qualche miglioria all’impianto di illuminazione.

L’idea di Ascenzi di modificare il viso della statua della Santa bambina nel corso degli anni di trasporto non sarà attuato, ma questa idea non è del tutto tramontata per l’architetto che già pensa di ideare un’altra Macchina. “Ho già un’idea, mi è venuta guardando una foto legata alla fine della vita di S. Rosa su Instagram“. Ma di più non si sbilancia. Del resto toglierebbe il gusto della sopresa.

“Durante l’anno abbiamo visto alcune migliorie possibili da fare – prosegue Ascenzi – però abbiamo anche ragionato sul fatto di poterle fare nella maniera più agevole e probabilmente in questi giorni vediamo se possiamo intervenire. E’ una cosa che dobbiamo sempre valutare con l’appaltatore. La risposta dell’anno scorso era molto soddisfacente, quindi, la Macchina era ad un buon 95 per cento. Può darsi che quest’anno gli diamo quel 5 in più sull’illuminazione delle guglie e dei timpani.

Questo è un trasporto importante per la Macchina che entra nella fase di maturità, perchè è il terzo trasporto ed una volta completato ce ne saranno altri due, almeno da appalto e comincia la fase calante. Mi sembra ieri il 2015, il primo trasporto, invece, siamo maturi”.

Riguardo al fatto che quest’anno il 3 settembre cade di domenica e, quindi, è prevista una grande affluenza di gente, Ascenzi non si dichiara per niente preoccupato: “Lo scorso anno la Questura, l’amministrazione comunale, la Prefettura e l’appaltatore hanno lavorato tutti in sinergia in maniera egregia, superando il trasporto che è avvenuto di sabato. E’ stato uno dei trasporti più tranquilli a cui ho partecipato”.

Questo da ideatore è il nono trasporto per Ascenzi, da facchino ne ha fatti 5 sotto “Ali di luce”, uno come addetto al trasporto perchè l’ideatore si è voluto godere la sua Macchina.

Quest’anno si celebrerà anche il 50esimo anno del fermo di “Volo d’Angeli”, la Macchina considerata da sempre la più bella e che è rimasta nel cuore di molti viterbesi. L’accostamento con Gloria ed Ali di luce è inevitabile. “Ovviamente – spiega Ascenzi – la mia prima fonte di ispirazione è quella, perchè è la prima Macchina che ho visto da bambino e che mi è rimasta nel cuore. C’era mio padre sotto a trasportarla. Sono delle immagini che rimangono dentro, una ricerca interiore che vede quei modelli quelli che mi hanno dato più emozioni e quelle che si vivonono da piccolo sono di certo le più pure e che si portano per tutta la propria vita. Mio padre però non ha partecipato al trasporto del fermo, ma era facchino nel 1974”.

Infine, Ascenzi ricorda il perchè del nome “Gloria” dato alla sua Macchina: “L’ho chiamato Gloria perchè durante la progettazione ascoltavo molto Gloria in excelsis deo di Vivaldi.

Wanda Cherubini

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