SPALLANZANI - Hiv, obiettivo prevenzione - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

SPALLANZANI – Hiv, obiettivo prevenzione

spallanzani-770x513-660x330 (1)Il Centro di Riferimento AIDS (CRAIDS) dell’Istituto L. Spallanzani è una delle istituzioni europee che ha aderito, sin dalla prima edizione del 2013, alla settimana europea del test HIV, una iniziativa indetta da HIV in Europe, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’HIV, ridurre lo stigma sociale associato all’infezione da HIV, favorire l’accesso al test HIV e la diagnosi precoce di infezione.

Il tema dell’edizione 2017 della settimana europea del test HIV era “Test. Treat. Prevent.”, a sottolineare l’importanza della diagnosi nel processo di cura e prevenzione dell’infezione da HIV.

La diagnosi precoce di infezione da HIV è infatti in grado di prolungare la vita della persona infetta, e limitare la trasmissione ad altri. Si stima che circa il 10-15% della popolazione con infezione da HIV non sia a conoscenza del proprio stato, e che da questo gruppo di persone abbia origine la maggior parte dei nuovi casi di infezione. Ancora oggi più della metà delle persone che si scopre infetta riceve la diagnosi in fase di malattia avanzata, quando l’immunità è già fortemente compromessa, e con il timore di aver inconsapevolmente trasmesso l’infezione ad altri individui.

Per ridurre la diagnosi tardiva e far emergere il sommerso vanno quindi incoraggiate tutte le iniziative che favoriscano l’accesso al test HIV poiché, innegabilmente, porre diagnosi di infezione da HIV è la condizione necessaria, seppure non sufficiente, nel raggiungere l’obiettivo di un accesso universale al trattamento alle cure, ed alla prevenzione di ulteriori casi di trasmissione.

L’ambulatorio di counselling e testing del Centro (“stanza 13”) vanta esperienza pluridecennale nella gestione delle attività di counselling, test ed inquadramento diagnostico per l’infezione da HIV. E’ il principale centro HIV della Regione Lazio sia per numero di test HIV offerti che per numero di nuove diagnosi di HIV osservate; rappresenta inoltre decisamente un punto di riferimento importante per l’utenza esterna ed uno snodo significativo per l’accesso ai servizi di assistenza e cura dell’Istituto dei pazienti con infezione da HIV di recente identificazione.

In occasione della appena trascorsa settimana europea del test HIV, l’ambulatorio del CRAIDS dell’INMI Spallanzani (“stanza 13) ha – come per gli anni precedenti – integrato e prolungato la propria attività quotidiana, offrendo gratuitamente test HIV rapido nelle ore pomeridiane nei giorni 20-24 novembre 2017, e del 1 dicembre, giornata mondiale di lotta all’AIDS. Sono stati utilizzati test capillari, che si effettuano prelevando una goccia di sangue tramite puntura di un polpastrello e forniscono il risultato in 20 minuti.

L’utente, dopo un colloquio durante il quale riceveva informazioni relative all’infezione HIV ed alle modalità di trasmissione/prevenzione, e sulle caratteristiche del test utilizzato, veniva sottoposto al test in forma anonima. Il risultato era successivamente comunicato da un medico del servizio.

Dati

Nel corso dell’evento, sono stati eseguiti 87 test rapidi (in realtà si sono presentate 90 persone; due hanno alla fine deciso di rinunciare, mentre per una si è ritenuto più appropriato effettuare un test convenzionale).

La maggiore affluenza di utenza richiedente il test rapido si è registrata nella serata del 1 dicembre (28 utenti); la minore affluenza si è avuta nella serata di venerdì 24 novembre (8 utenti).

Sebbene si sia trattato nella maggioranza dei casi di persone di sesso maschile (54/87, 62%), in questa edizione si è riscontrato un aumento dell’utenza femminile rispetto agli anni passati (38% vs 26% del 2016, 33% del 2015, 28% del 2014, il 25% del 2013). L’età mediana era di 31 anni per gli uomini (range 19-67 anni) e di 28 per le donne (range 19-56), leggermente inferiore rispetto agli anni passati (39 anni nel 2016, 33 anni nel 2015 e nel 2014). Il 91% delle persone era di origine italiana; gli 8 utenti stranieri, erano tutti con regolare permesso di soggiorno in Italia.

Il 42,5% non aveva mia fatto un test HIV in precedenza. Dei 50 che dichiaravano di aver effettuato un test in passato, 9 (18%) avevano avuto già esperienza di test rapidi.

Complessivamente si è rivolta al nostro ambulatorio una popolazione di livello socio-culturale decisamente medio-alto: solo 5/87 persone dichiaravano un titolo di studio di scuola media inferiore, mentre più della metà (51/87) dichiarava studi universitari. Solo 3 persone dichiaravano di essere in cerca di occupazione.

Il 72% riferiva come possibile esposizione a rischio rapporti eterosessuali non protetti. I maschi che riferivano rapporti sessuali con maschi erano 20, pari al 24% della popolazione generale ed al 37% dei 54 maschi testati; 1 uomo ed una donna dichiaravano di essere partner di uomo HIV positivo in trattamento antiretrovirale. 3 maschi riferivano sesso a pagamento, di cui 2 con sex worker transgender. Il 28% dichiarava di aver ricevuto diagnosi di epatite o altra infezione sessualmente trasmissibile in passato.

In conclusione l’evento si conferma quale occasione importante per favorire l’accesso al test HIV, sia per le persone che non hanno mai fatto un test in precedenza, sia per quelle a più alto rischio, che hanno in tal modo l’opportunità di ripeterlo. Per tutti, in forma individualizzata, rappresenta una rilevante opportunità per ricevere informazioni su comportamenti sicuri, e counselling finalizzato alla riduzione del rischio di trasmissione di HIV ed altre infezioni sessualmente trasmissibili.

In concomitanza all’evento è stato proposto all’utenza che afferiva al servizio un questionario per valutare la qualità dello stesso. Hanno risposto 74/87 persone.

Il 64% dell’utenza si rivolgeva all’ambulatorio del CRAIDS per la prima volta e la totalità giudicava il servizio di buona qualità, per il 46% addirittura superiore alle proprie aspettative.

Il 43% era venuto a conoscenza dell’iniziativa tramite internet, il 20% consultando direttamente il sito dell’INMI; il 35% tramite amici; il 2% dalla carta stampata.

Il 100% riferiva di aver ricevuto un’ottima/adeguata attenzione da parte dei medici e degli operatori sanitari. La totalità riferiva di aver ricevuto ottima/adeguata informazione sulle caratteristiche del test diagnostico, e sulla prevenzione dell’infezione da HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale.

Anche gli ambienti (sala di attesa e ambulatorio) erano ritenuti dall’utenza sufficientemente puliti e comodi, sebbene 8 persone lamentavano mancanza di chiare indicazioni per il raggiungimento della “stanza 13”.

Un solo utente manifestava perplessità sul totale rispetto della riservatezza durante l’effettuazione della visita/esame, per l’attesa del risultato in spazi condivisi con altri utenti.

Nicoletta Orchi

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