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Regionali Lazio, Parisi: “Pirozzi si unisca a noi, gli offro la vicepresidenza”

Il candidato del centro destra tende una mano al sindaco di Amatrice. "Prestestuose le polemiche sulla mia romanità"

parisiSe offrirei a Sergio Pirozzi la vicepresidenza? Certo, non c’è ombra di dubbio. Noi abbiamo bisogno della sua popolarità e della sua esperienza. Io ho sempre detto che sarebbe stato un ottimo candidato alla presidenza della Regione, certo la precondizione è unire il centrodestra. Mi auguro che lui tenga a cuore le sorti di questa Regione e si unisca a noi. Se si potesse lavorare insieme sarebbe un’ottima soluzione per il Lazio e per tutti noi”. Lo ha detto Stefano Parisi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

E a proposito dei tempi della sua discesa in campo, spiega: “Candidatura tardiva? “Sicuramente l’offerta è arrivata tardi. Non mi ha chiamato Berlusconi, mi hanno chiamato Tajani e la Meloni e io quel giorno ho dovuto prendere una decisione. Il giorno prima il centrodestra ci aveva escluso dalla coalizione. Quindi noi eravamo pronti a presentare le nostre liste fuori dalla coalizione del centrodestra. In quel momento mi sono sentito sulle spalle una forte responsabilità: è meglio far vincere il centrodestra nel Lazio o farlo perdere in tutta Italia? Ho scelto la prima. Poi per quanto riguarda Energie per l’Italia all’interno del centrodestra vedremo”. Ha concluso Parisi.

“È importante conoscere la propria città, la propria regione. Io sono romano, ho 61 anni e sono stato a Roma fino al 1997, ho lavorato sempre nell’amministrazione pubblica e nel ’97 un grande sindaco di Milano, Albertini, mi chiamò per fare il city manager per Milano. Lì sono stato 3 anni e abbiamo fatto un grande lavoro di rinnovamento della città dell’amministrazione pubblica, Milano è cambiata completamente. Poi sono tornato a Roma, ho fatto il direttore generale di Confindustria per altri 4 anni e dal 2004 in poi lavoro tra Roma e Milano perché sono stato amministratore delegato di Fastweb e poi ho fondato una società che è di base a Milano ma io lavoro sempre tra Roma e Milano, ho sempre avuto casa e famiglia a Milano. Il tema non è tanto questo, certo è molto importante conoscere la propria città però è anche molto importante portare esperienza nuova perché se dovessi avere a candidato presidente in regione che ha sempre vissuto soltanto in questa città e non ha mai vissuto altre esperienze allora io dico che la regione Lombardia è gestita molto meglio della regione Lazio e il comune di Milano è gestito molto meglio del comune di Roma. Io ho fatto esperienza in queste realtà, portare quell’esperienza a Roma credo che sia utile per tutti. Quindi questa cosa della romanità o meno, a parte ripeto, sono romano di Roma e conosco bene questo territorio, è la mia terra.  Quindi non so, mi sembrano polemiche un po’ pretestuose”.

Nel Lazio abbiamo un problema enorme sulla sanità, sulla gestione dei rifiuti e dei trasporti e in tutto questo le addizionali irpef e l’Irap nel Lazio sono massimi. Quindi è evidente che ci siano grandi problemi gestionali. E’ un problema di scelte politiche, purtroppo la politica qui nel Lazio da molti anni non decide più niente perché è debole e stretta tra centri di potere che non vogliono decidere perché vogliono lasciare lo status quo.

Basta, bisogna uscire da questa morsa del governo di sinistra in Regione e della giunta Raggi a Roma”.
“Il governo gli ha dato un sacco di soldi ed e’ uscito dal commissariamento perche’ aveva un governo amico, che era di Renzi, e che gli ha dato molti soldi. Ha tolto diecimila tra infermieri e medici. Non e’ cosi’ che si risana la sanita’, non si risana tagliando ma qualificandola in modo da attrarre piu’ pazienti nella nostra regione”

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